Giacomo Rossi: “L’alluvione? Non si possono nascondere gravi responsabilità”
Giacomo Rossi: “L’alluvione? Non si possono nascondere gravi responsabilità”
Per l’esponente di Civici Marche “se qualcuno avesse gestito meglio la pulizia dei fiumi avremmo contato molti meno danni e, forse, meno morti”
di DANIELE GATTUCCI
ANCONA – Il capogruppo dei Civici Marche Giacomo Rossi, è depositario di una legge di riforma del Consorzio di Bonifica Marche che, da diverso tempo, giace in II Commissione. Lo stesso Rossi chiama in causa il Consorzio di Bonifica per l’emergenza alluvione.
- Consigliere Rossi, perché interviene solo ora?
“Prima di intervenire sull’argomento, nonostante fossi sollecitato da molti cittadini, ho atteso almeno una settimana perché durante un’emergenza le priorità sono altre, tra cui quella di dare una mano fattiva ai territori colpiti dall’alluvione come ho cercato di fare.
“Ora è già giunto il tempo di riprendermi a pieno il ruolo istituzionale che rivesto e a tal riguardo, non possiamo far finta che la responsabilità dell’accaduto sia solo dell’eccezionalità delle piogge o dell’eventuale mancato allarme che, spero, sarà accertato. Abbiamo infatti notato che in molti fiumi interessati il quantitativo di legnami e di detriti è stato altrettanto eccezionale ed in alcuni casi proprio l’ostruzione che questi hanno provocato nei vari ponti o nelle strettoie morfologiche, è stata la causa dell’aumento vertiginoso dei danni. Avremmo dunque contato molti meno danni e forse meno morti, se qualcuno avesse gestito meglio la pulizia dei fiumi”.
- La soluzione?
“Proprio per questo è più di un anno che ho presentato in Regione una proposta di legge di Riforma del Consorzio di Bonifica Marche, uno degli enti che è tra i primi a dover adempiere la pulizia dei fiumi e dei fossi. Un ente sempre pronto a richiedere una tassa sui nostri fondi, a seguito di interventi reali e diretti che nella grandissima maggior parte di essi non sono stati mai fatti (ciò si può evincere anche dalla cartina che dopo varie insistenze lo stesso Consorzio ha pubblicato). Gli interventi fatti invece, risultano spesso senza un vero criterio di priorità o fatti male e molte segnalazioni dei cittadini non sono nemmeno state prese in considerazione Ho decine e decine di testimonianze e tanta documentazione su ciò, anche nei punti dove l’alluvione ha fatto danni”.
- Il Consorzio di Bonifica ha gestito e gestisce inoltre tanti soldi pubblici…?
“Si, un esempio per tutti riguarda il Misa, quando nel 2016 era stato approvato un assetto di progetto tra Regione Marche ed Autorità di bacino, in cui veniva riconosciuto un ruolo preponderante alle aree di laminazione, quindi alla realizzazione di vasche di colmata per ridurre la portata di eventuali piene. Già nel 2016 quindi la priorità era chiara ma purtroppo la strada percorsa negli anni successivi è stata diversa e delle vasche di colmata previste si è cominciato a realizzarne una sola, tra l’altro autorizzata solo ad aprile 2022”.
- Nel 2018 a seguito della stipula di convenzione tra Regione e Consorzio di Bonifica, che incarica lo stesso della individuazione, progettazione e realizzazione degli interventi, gli obiettivi cambiano.
“Tra gli interventi individuati ci sono opere che esulano da quelle stabilite dall’assetto di progetto fatto con l’Autorità di Bacino, quali il dragaggio a valle del Misa e il rifacimento del ponte 2 giugno a Senigallia. A mio avviso dare priorità a interventi da farsi a valle, rispetto a quelli che sarebbero stati indispensabili a monte, significa avere una capacità progettuale e di individuazione degli interventi quantomeno poco lungimirante”.
- Nel tempo aveva denunciato anche spese che reputa poco consone, vero?
“Esattamente e da prima ancora che sono stato eletto. Analizzando infatti i provvedimenti assunti dal CDB solo negli ultimi mesi, si possono notare che i soldi destinati alla pulizia sono stati invece spesi anche per progetti che esulano le finalità del Consorzio tra cui il progetto di aree pic-nic a Comunanza e Montemonaco, un appalto per i lavori riguardanti un “parco avventura” a Comunanza, la verifica del progetto delle mura castellane a Corridonia, la
progettazione di un marciapiede a Cingoli, la verifica di progetti in provincia di Sassari e Brescia. Tutti interventi che non dovrebbero interessare il Consorzio di Bonifica e sui quali rinnovo l’attenzione dell’autorità giudiziaria”.
- La sua riforma cosa prevede?
“La riforma del CDB da me proposta va nella direzione di abolire l’illegittima tassa per chi non riceve benefici e di riperimetrare le competenze ed il ruolo di questo Ente, in modo che esso agisca su indicazione delle Istituzioni che sosterranno i costi degli interventi idrogeologici recependo anche i fondi nazionali e comunitari dedicati. Un ente che non può essere abolito per legge ma che con la mia riforma verrà commissariato e fatto funzionare, a partire dal necessario abbassamento degli sprechi e dei costi del personale che sono altissimi rispetto alle entrate”.
- Ma perché è ferma da così tanto tempo?
“Perché le associazioni di categoria agricole come Coldiretti e Cia difendono l’attuale assetto del Consorzio”.
- E la politica?
“La politica ed i partiti chiaramente seguono la scia ma la nostra maggioranza l’aveva scritto nel programma elettorale di riformare questo ente e dovrà fare quello che ha promesso”.
- Chiede anche di sospendere l’invio dei bollettini?
“Certamente, come feci anche per i terremotati senza successo. E’ una vergogna che i terremotati ricevano i bollettini così come sarebbe vergognoso e beffardo che lo ricevano anche gli alluvionati. A loro per quello che è successo vanno condonate anche le vecchie cartelle”.
Nelle foto: il capogruppo dei Civici Marche Giacomo Rossi ed il fiume Misa nella zona dello Stradone
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