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“Palazzo Marcolini, un’emergenza per Corinaldo” / Foto

“Palazzo Marcolini, un’emergenza per Corinaldo” / Foto

Il capogruppo di minoranza della lista Corinaldo Civitas, avvocato Raffaele Sebastianelli, ha presentato una dettagliata interrogazione al sindaco

CORINALDO – Torna al centro dell’attenzione la situazione di Palazzo Marcolini. Il capogruppo consiliare di minoranza

della lista Corinaldo Civitas, avvocato Raffaele Sebastianelli, ha presentato sull’argomento una dettagliata interrogazione al sindaco con la quale evidenzia lo stato di decadimento, abbandono e sfacelo di Palazzo Marcolini. Situazione emergenziale per la salute e l’incolumità pubblica.

L’interrogazione, della quale viene chiesta una risposta alla prima seduta del Consiglio comunale di Corinaldo, oltre che al sindaco è stata inoltrata a tutti  i consiglieri dell’Assemblea.

“In apertura – vi si legge – prendiamo spunto da quanto la lista Corinaldo Guardare Oltre, oggi Amministrazione Politica del nostro comune, aveva dichiarato e posto nel suo programma elettorale giusto qualche mese fa: «La Conservazione e la Valorizzazione dei beni culturali (leggiamo nel programma elettorale della lista Guardare Oltre) è il fondamento di una seria Amministrazione, che si dica interessata alla funzione vitale del Centro Storico. Se da un lato è iniziata una seria e fortemente voluta attuazione di recupero e restauro delle civili abitazioni e dei palazzi storici, dall’altro è quanto mai necessario riprendere ad investire nel Centro Storico. E’ questo uno dei cardini delle politiche culturali e turistiche di Corinaldo, non di certo le bandiere che ne sono la cornice. Forma e sostanza».

Purtroppo, come molte, parecchie, volte accade, i cittadini vengono subissati dai proclami elettorali e se a questi non fanno seguito concrete azioni sul campo, tali slogan restano solo forma, poiché sfuggono le incombenze quotidiane, ed affermare, nei giorni successivi alla fissazione dell’udienza del 12 ottobre, per la discussione del ricorso elettorale proposto da Voce Comune per Corinaldo avanti al TAR Marche: “nel frattempo la Giunta (come detto dal Sindaco in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale) non sarà distratta dal ricorso, ma sarà concentrata sull’azione amministrativa, per dare una pronta soluzione alle problematiche del nostro Paese…” risultano sottolineature e dichiarazioni quanto mai autolesive e dall’effetto boomerang quasi devastante.

“Continuando la lettura e vagliando poi i fatti e la realtà sostanziale, sfioriamo il diabolico, “auspichiamo che anche la minoranza (continua il comunicato post fissazione udienza TAR) sia concentrata sull’interesse della comunità ponendo in essere un’opposizione costruttiva propria del ruolo a cui è chiamata”. Fatto sta, o succede che (se qualcuno preferisce) la minoranza è ben consapevole, proprio per l’esperienza maturata e le competenze di cui dispone, del suo ruolo costruttivo e propositivo, non fosse altro che questo venga sistematicamente smontato e annientato da questa maggioranza proprio come occorso, per non andar troppo indietro nei tempi (quale esempio), in occasione della ultima seduta della commissione indetta per trattare le problematiche inerenti l’avvio dell’imminente anno scolastico.

“Ritornando all’inizio del prologo è per tanto possibile e richiesto, sollecitare e proporre, all’Amministrazione Politica che governa Corinaldo, la conservazione e la valorizzazione di uno dei manufatti storici più importanti ed imponenti della nostra comunità, a tutt’oggi proprietà privata: Palazzo Marcolini.

“Nel programma elettorale proposto dalla lista Corinaldo Guardare Oltre, Palazzo Marcolini passa dal divenire un circolo Cittadino ad un centro di […] Cultura dedicata al patrimonio storico e artistico (leggiamo nel programma elettorale di Guardare Oltre), attraverso il già iniziato progetto di recupero di “Palazzo Marcolini (quale progetto?)”, dove possano trovare spazio una parte musealizzata dedicata ai reperti archeologici del “Principe Piceno”, luoghi dove poter allestire nuove mostre e diverse attività culturali, questo permetterebbe anche di dare nuova vitalità a Piazza del Terreno […].

“Nelle linee programmatiche appena presentate da questa Amministrazione Comunale, le variabili sono minime […]. Il recupero di “Palazzo Marcolini”, luogo dove possano trovare spazio una parte musealizzata (si legge nel documento), dedicata ai reperti archeologici del “Principe Piceno”, dove poter allestire nuove mostre, ad esempio con le opere di Nora de Nobili e realizzare diverse attività culturali. Questo permetterebbe anche di dare nuova vitalità a Piazza del Terreno […] la chiusura è simile; ora affermare di voler dare nuova vitalità a Piazza “Il Terreno”, forse è sfuggito, anzi è chiaramente sfuggito ai nostri amministratori, che Palazzo Marcolini, oggetto del discutere:

1) appartiene ad un soggetto privato;

2) non vi è un “già iniziato progetto di recupero”;

3) il mastodontico complesso, è si in uno stato di grave abbandono;

4) in questi ultimi mesi il degrado è sensibilmente aumentato, basti osservare (vedi immagini allegate) le diverse finestre che attraverso l’incuria e l’azione del vento si sono aperte lasciando libero accesso ai colombi;

5) all’interno del palazzo è presumibile che vi siano diversi, se non parecchi, piccioni morti, escrementi e quant’altro di grave danno alla salute pubblica;

6) il portone dell’accesso principale si apre con facilità, basta una semplice spinta;

7) in una porta laterale vi è ancora esposto un cartellone pubblicitario di una azienda che aveva avanzato, crediamo almeno 10/15 anni fa, l’ipotesi di realizzare degli appartamenti in questo palazzo, vi sono delle indicazioni e dei contatti che ancor’oggi vengono utilizzati dai passanti, in genere turisti, per richiedere informazioni;

… e l’elenco potrebbe allungarsi ulteriormente, dal ché appare incomprensibile quanto riportato nelle linee programmatiche, poiché chiaramente in primo luogo chi sta governando non ha visto e non si è reso conto dello stato di decadimento di Palazzo Marcolini; in secondo luogo, e probabilmente con maggior gravità, non ha sollecitato la proprietà nel porre i giusti e dovuti atti di messa in sicurezza del palazzo, anche e soprattutto dal punto di vista della salute pubblica e della incolumità: in Palazzo Marcolini potrebbero avere accesso, oltre ai piccioni e ad altri animali selvatici, anche i bambini o minori, con le inevitabili conseguenze per l’incolumità, per la presenza di animali morti ed in decomposizione, in sostanza una bomba igienico-sanitaria, un pericolo per la sanità pubblica.

“Constatato che: questa Amministrazione sembrerebbe, sia per i fatti sopra esposti e riguardanti Palazzo Marcolini, sia per lo stato di degrado del tratto di mura di Via del Bargello (già oggetto di quesito), distratta e poco consapevole delle gravi conseguenze che l’incuria in primo luogo e la trascuratezza in seguito possono portare al patrimonio storico della nostra comunità, alla incolumità e salute pubblica;

“Considerato che: il dovere di mantenere la proprietà immobiliare in buono stato ha come contro interessato anche l’intera comunità nel cui ambito è ubicato il bene e, conservare in stato di buona manutenzione è, si potrebbe ben dire, un obbligo civico: farlo serve a garantire sicurezza e salubrità dell’ambiente circostante e delle persone che vi entrano in contatto;

“Verificato che: quanto di giurisprudenza attiene (cit. sentenza T.A.R. Lombardia n. 986 del 18 aprile 2001) […] i proprietari degli immobili debbono provvedere alla manutenzione anche per evitare pericoli all’incolumità e alla salute pubblica; in virtù di tale obbligo devono garantire che non si creino situazioni che mettano a repentaglio la salute pubblica quali quelle che si verifichino quando uno stabile in evidente stato di incuria diventi la stabile dimora di piccioni che ovviamente vi depositano le loro deiezioni.

L’accumulo delle stesse oltre ad otturare gronde, può divenire causa di creazione di focolai di agenti patogeni e di parassiti come evidenzia l’ordinanza impugnata.

Il Sindaco titolare dei poteri in materia di ordinanze contingibili ed urgenti ha la facoltà di emanare un provvedimento che indichi misure idonee a rimediare ad una situazione quale quella descritta […].

“Occorre, inoltre, sottolineare e porre in evidenza che le conseguenze travalicano il livello civile ed amministrativo giungendo all’art. 677 del Codice Penale: «Il proprietario di un edificio o di una costruzione che minacci rovina ovvero chi è per lui obbligato alla conservazione o alla vigilanza dell’edificio o della costruzione, il quale omette di provvedere ai lavori necessari per rimuovere il pericolo, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 154 a euro 929. La stessa sanzione si applica a chi, avendone l’obbligo, omette di rimuovere il pericolo cagionato dall’avvenuta rovina di un edificio o di una costruzione. Se dai fatti preveduti dalle disposizioni precedenti deriva pericolo per le persone, la pena è dell’arresto fino a sei mesi o dell’ammenda non inferiore a euro 309».

“Accertato che: lo Statuto comunale all’art. 26 (competenze del Sindaco), al comma 7, prescrive: “Sovrintende (il Sindaco) alla emanazione degli atti in materia di ordine e sicurezza pubblica, di sanità e di igiene pubblica”; al successivo comma 8, li legge, “Adotta, quale ufficiale di Governo, provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini”;

“Verificato che: la facilità di accesso all’interno di Palazzo Marcolini, la presenza presumibile di animali morti, di escrementi, costituiscono chiaramente una priorità che debba essere contrastata con provvedimenti contingibili ed oltremodo urgenti;

“Verificato che: l’art. 54, c. 4 e 4 bis del D.lgs 267/2000, modificato dal D.lgs. n. 92 del 23 maggio 2008, convertito in Legge n. 125 del 24 luglio 2008 recita: “Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei princìpi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione”. Questo nuovo articolo del TUEL oltre ad aggiungere all’incolumità pubblica la tutela della sicurezza urbana, quale bene giuridico primario assegnato alla cura del Sindaco-ufficiale di governo, estende il potere di ordinanza a situazioni anche non urgenti e contingibili, assegnando di fatto un potere extra ordinem al Sindaco esercitabile anche fuori dai casi di urgenza.

“Per quanto premesso, atteso, considerato, verificato ed accertato, chiediamo se:

  1. I) questa Amministrazione Politica, richiamando anche il precedente quesito posto al riguardo di Via del Bargello, intenderà perseguire i principi interessanti i beni storici ed artistici della nostra comunità, in maniera specifica la loro tutela e salvaguardia come disposto dal nostro ordinamento;
  2. II) questa Amministrazione Politica ha previsto di stanziare le risorse necessarie volte alla conservazione e manutenzione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale, con riferimento particolare al patrimonio oggetto della presente interrogazione, ovvero Palazzo Marcolini;

III) gli organi esecutivi di questa Amministrazione Politica hanno constatato o meno lo stato di abbandono e degrado di Palazzo Marcolini e se sono consapevoli delle inevitabili conseguenze deleterie per la salute pubblica;

  1. IV) sono stati presi contatti o meno con il proprietario dell’immobile per la risoluzione delle sovra esposte problematiche;
  2. V) sono state avanzate o meno, al proprietario di Palazzo Marcolini, le dovute sollecitazioni al riguardo di una immediata opera di bonifica del manufatto a tutela della incolumità pubblica e della salute dei corinaldesi”.
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