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Giovane poliziotto salva un vicino di casa durante l’alluvione

Giovane poliziotto salva un vicino di casa durante l’alluvione

Con il passare dei giorni vengono alla luce anche alcuni episodi di altruismo

SENIGALLIA – Con il trascorrere dei giorni emergono altri episodi di altruismo che hanno avuto per protagonisti cittadini di Senigallia che si sono prodigati per aiutare persone in difficoltà durante i momenti più caldi dell’alluvione.

Questa volta protagonista è Mattia Marchetti, giovane abitante della frazione di Bettolelle di Senigallia che di professione è un poliziotto in servizio presso la Questura di Ancona al Reparto Volanti.

Il giovane, la sera del 15 settembre, trovandosi presso la propria abitazione ed avendo saputo delle abbondanti piogge cadute nelle zone interne, si trovava a parlare con i vicini di casa anche per capire cosa fare e su cosa attendersi. Come già accaduto in altre occasioni, il giovane poliziotto in compagnia di alcuni dei vicini, si portava verso il ponte di Bettolelle che passa sopra il fiume Misa per verificare l’andamento dello stesso, verificando che il fiume aveva già raggiunto l’altezza degli argini, tant’è che era già presente sul posto personale della Protezione Civile che aveva provveduto ad interdire il transito sul ponte.

A quel punto il Marchetti, insieme ai vicini, si accingeva a fare rientro presso la propria abitazione quando però all’improvviso tutti i presenti si accorgevano che una enorme massa di acqua era fuoriuscita da una parte del fiume diversa da quella che transita sotto il ponte, cominciando dunque ad allagare i campi circostanti e la strada dove si trovavano queste persone.

Queste ultime, nonostante fossero già state raggiunte dall’acqua frammista al fango, iniziavano a correre per evitare di essere investite dalla corrente. Tenendosi l’uno l’altro, per rimanere più saldi, il gruppo riusciva a raggiungere la zona del circolo di Bettolelle ma, nel frattempo, l’acqua raggiungeva l’altezza delle ginocchia delle persone in fuga, tant’è che qualcuno di loro perdeva l’equilibrio, finendo immerso nell’acqua. Fra questi, uno del gruppo di nome Gabriele veniva trascinato con violenza e portato via verso un campo limitrofo in evidente difficoltà a rimettersi in piedi ed allontanarsi dalla massa di acqua e fango che lo aveva raggiunto.

Visto l’uomo in enorme difficoltà e capendo il pericolo di vita cui stava andando incontro l’uomo, Mattia Marchetti non esitava a tornare indietro ed a buttarsi nella piena della corrente. Tale azione, dopo qualche secondo, consentiva a Mattia di raggiungere Gabriele, suo vicino di casa, nonostante l’enorme fatica sopportata avendo dovuto contrastare la forza dell’acqua che spingeva in senso opposto.

Una volta raggiunto l’uomo, seppur l’acqua già avesse raggiunto i due all’altezza del torace, Mattia riusciva con grande sforzo a sorreggere l’uomo e ad accompagnarlo fuori dalla corrente. Tale manovra tra l’altro risultava particolarmente difficoltosa sia per la forza e la quantità di acqua e detriti ma anche per il fondo viscido in cui i due si trovavano a percorrere per cica 200 metri.

Mattia, sorreggendo Gabriele, riusciva a raggiungere la strada Arceviese ed a mettersi in sicurezza insieme al vicino di casa che era stremato dalla fatica. Bagnati e ricoperti di fango i due facevano rientro alle proprie abitazioni scoprendo in quel momento che queste erano già state raggiunte dall’esondazione del fiume.

 

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