Dopo il taglio dei pini molti rami abbandonati lungo il Misa / Foto
Dopo il taglio dei pini molti rami abbandonati lungo il Misa / Foto
di ELPIDIO STORTINI
SENIGALLIA – Lo Stradone Misa ha cambiato volto. Dopo l’alluvione – come abbiamo già segnalato la settimana scorsa – sono stati tagliati tutti i pini presenti lungo la strada. Ne sono stati lasciati soltanto un paio, nati negli ultimi anni all’interno del letto del fiume.
Nei giorni scorsi, in seguito a quanto pubblicato da quisenigallia.it, il Gruppo Società e Ambiente ha anche scritto al sindaco, Massimo Olivetti, per chiedere chiarimenti e, soprattutto, per conoscere le motivazioni per le quali è stato deciso il taglio di una ventina di grossi pini.
“Abbiamo provato ad ottenere risposte contattando alcuni uffici preposti, ma abbiamo solo ottenuto vaghe risposte e rimpalli, quasi fosse una specie di segreto di stato”, ha scritto nella lettera al sindaco il Gruppo Società e Ambiente.
E poi, giustamente, ha aggiunto: “Chiediamo pertanto una comunicazione ufficiale, che riteniamo doverosa verso la cittadinanza, in cui venga chiarito chi ha preso tale decisione ed in base a quali criteri e valutazioni tecnico-scientifiche”.
E sulla questione ha preso posizione ufficialmente anche il movimento politico senigalliese Diritti al Futuro, che, tra l’altro, ha scritto: “Di notte, senza alcuna comunicazione preventiva, senza alcuna informazione successiva, nessuna trasparenza, un colpo di mano e c’è “un prima” e “un dopo”, che appare come per magia: in Stradone Misa è stato abbattuto notte tempo il filare di pini dell’argine di sinistra del fiume Misa”.
Diritti al Futuro – che a Senigallia è forza politica di opposizione -, in un documento diffuso alla stampa ha anche aggiunto: “È stato prodotto uno studio sullo stato di salute degli alberi abbattuti? Esiste una filiera scientifica su cui si fonda questa scelta? Chi ha autorizzato l’abbattimento? Ci sono tutti i pareri degli enti preposti? Era necessario abbattere tutti i pini o l’azione è stata un’esagerazione?”.
Ovviamente, dal Palazzo comunale, almeno per ciò che ne sappiamo noi, non è giunta ancora alcuna risposta. Come se si fosse trattato di un intervento non programmato, fatto all’improvviso, per scelta del sindaco – secondo noi improbabile, visto che in questi giorni è in tutt’altre cose affaccendato – o di qualche suo collaboratore.
Ed a tal proposito, va aggiunta anche un’altra cosa, non secondaria. Chi ha tagliato i grossi pini – lo ripetiamo, una ventina -, nella fretta ha anche lasciato molti dei rami tra i rovi, le canne e la folta vegetazione presenti nel letto del fiume. Una decisione incomprensibile, considerato che il letto del fiume Misa va pulito, non sporcato ulteriormente. E, soprattutto, va pulito presto. L’inverno non è lontano ed i senigalliesi che, a quasi un mese dalla devastante alluvione, non sono ancora riusciti a sistemare completamente le loro case, non vogliono certamente continuare a vivere con la paura. Una terza, tragica alluvione, non è proprio né ipotizzabile, né accettabile. Per cui chi, per propria scelta, fa politica si dia una mossa e prenda i necessari provvedimenti per mettere al sicuro il fiume Misa che deve tornare ad essere una risorsa per Senigallia e non un problema. Oggi, non tra uno o due anni.
Nelle foto: i pini non tagliati, presenti ancora all’interno del letto del Misa; i rami abbandonati tra la folta vegetazione del fiume e come si presenta attualmente lo Stradone
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