Fondazione Città di Senigallia, Mangialardi e Romano a Olivetti: “Renda pubblica la lettera del Consiglio di Stato”
Fondazione Città di Senigallia, Mangialardi e Romano a Olivetti: “Renda pubblica la lettera del Consiglio di Stato”
“La visione del documento consentirà a tutti di valutare se si tratta di un atto dovuto o di un monito”
ANCONA – “Invece di tentare di intimidire chi critica legittimamente il suo operato con minacce di querela, l’Amministrazione comunale di Senigallia renda pubblico il testo della lettera che ha ricevuto, insieme alla Regione Marche, dal Consiglio di Stato”. Lo affermano i capigruppo regionale e comunale del Partito democratico Maurizio Mangialardi e Dario Romano (nella foto), replicando al sindaco di Senigallia Massimo Olivetti in merito alla mancata trasmissione al ministero della Sanità degli atti necessari a valutare il ricorso presentato da alcuni consiglieri di Senigallia contro la nomina dell’avvocato Corrado Canafoglia a commissario straordinario della Fondazione Città di Senigallia.
“Sarebbe una bella prova di trasparenza e democrazia che consentirebbe a tutti di constatare come quanto abbiamo scritto – aggiungono Mangialardi e Romano – corrisponda al vero, e cioè che la Regione (e il Comune, tra i destinatari della lettera del Consiglio di Stato, in quanto ha approvato l’atto di indirizzo collegato dalla quale provengono le scelte regionali), a distanza di mesi dalla presentazione del ricorso ai sensi dell’articolo 11, secondo comma, del Dpr n. 1199/1971 contro la nomina del commissario straordinario, non ha ancora trasmesso al ministero della Sanità la documentazione necessaria al Consiglio di Stato per giudicare il caso.
“Inerzia che ha costretto i consiglieri regionali e comunali a depositare autonomamente e direttamente al Consiglio di Stato il ricorso notificato a Regione e Comune, affinché fosse deciso con sollecitudine. Se il sindaco Olivetti si sente diffamato, non è certo a noi che deve rivolgere i suoi scomposti sfoghi, bensì proprio al Consiglio di Stato che rivolge alla Regione e al Comune, non ad altri, il monito che per quanto ci riguarda ci siamo solamente curati di rendere noto ai cittadini di Senigallia. Intanto siamo sicuri che dopo la lettera del Consiglio di Stato, Regione e Comune, se e per quanto di propria competenza, si attiveranno immediatamente per ottemperare a quanto viene loro richiesto”.
“L’impressione – aggiungono Mangialardi e Romano – è che dalle dimissioni del Cda della Fondazione Città di Senigallia fino alla nomina di Canafoglia a commissario straordinario, Comune di Senigallia e Regione Marche si siano avvitati in una serie di vere e proprie forzature politiche: tra queste spicca la singolare decisione di nominare commissario straordinario il presidente del Cda dimissionario attribuendogli persino un’indennità”.
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