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Dal molo tenta di gettarsi in mare, salvato dagli agenti del Commissariato

Dal molo tenta di gettarsi in mare, salvato dagli agenti del Commissariato

SENIGALLIA – Nella mattinata di ieri giungeva una chiamata al numero unico di emergenza 112 della sala radio del Commissariato di P.S. di Senigallia nella quale veniva segnalata una persona con intenti suicidi sul molo di Levante.

Gli agenti della Squadra Volante, immediatamente, si portavano sul posto segnalato ove rintracciavano due persone, tra loro amici, ed una terza persona. In particolare, i due amici raccontavano che, poco prima, erano giunti al molo, e quest’altra persona, in quel momento vicino a loro, all’altezza della statua di Penelope, gli si avvicinava sussurrando delle frasi dalle quale traspariva l’intenzione di uccidersi. Motivo per il quale decidevano di contattare la Polizia.

Gli agenti identificavano questa persona, originaria dell’entroterra anconetano, che si dimostrava non collaborativa tentando più volte di divincolarsi e di allontanarsi dagli agenti, pronunciando frasi sconnesse, ripetendo di essere intenzionato a togliersi la vita.

I poliziotti richiedevano immediatamente l’intervento del personale del 118 che, in un primo momento, riusciva a tranquillizzare l’uomo. Questi, però, poco dopo, cominciava ad agitarsi in modo veemente e, con un gesto repentino, si dirigeva di corsa verso il canale gridando di volersi buttare in acqua.

I poliziotti si ponevano all’inseguimento dell’uomo che veniva afferrato da uno degli agenti proprio nell’istante in cui si stava per gettarsi in acqua tanto che rimaneva in bilico sul bordo del canale.

Uno dei due agenti, dopo averlo afferrato per i vestiti, con un enorme sforzo, nonostante l’importante peso nonché la difficoltà della posizione, riusciva a sorreggere il corpo della persona ed impedire il compimento dell’insano gesto. Nel frattempo, con l’aiuto dell’altro agente, si riusciva a riportare l’uomo fuori dalla zona di pericolo.

L’uomo, una volta messo in salvo, veniva condotto al Pronto soccorso per accertamenti.

Gli agenti tornavano nel luogo ove l’uomo era stato rintracciato ed a poca distanza, trovavano il suo veicolo,  all’interno del quale trovavano un biglietto manoscritto sul quale dichiarava l’insano gesto che aveva in mente di compiere. Successivamente venivano contattati i familiari che, immediatamente, giungevano a Senigallia.

 

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