Dalla “Cispa” al “Trucco”: i giochi della tradizione marchigiana
Dalla “Cispa” al “Trucco”: i giochi della tradizione marchigiana
Le carte da gioco in Italia sono una vera e propria tradizione, a dimostrarlo è il fatto che, nonostante la loro storia pluricentenaria, ancora oggi costituiscono una fetta importante del settore dell’intrattenimento. Ogni regione della nostra penisola ha la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni, tanto che ad ogni regione, appunto, appartengono dei giochi tradizionali e storici che vengono tramandati di generazione in generazione.
Tra le regioni italiane che ci tengono in particolar modo a mantenere il proprio patrimonio culturale a conservarlo nel tempo, rientrano senza ombra di dubbio le Marche. Quando parliamo delle Marche, parliamo allo stesso tempo di un territorio aperto al cambiamento, all’innovazione ma geloso e protettivo nei confronti delle proprie usanze.
L’avvento del digitale, che in Italia sta continuando a fare dei passi in avanti rispetto al passato e rispetto ad altri paesi europei, può essere un esempio perfetto sotto questo punto di vista.
Infatti, quello che è successo ai giochi di carte rappresenta perfettamente il punto d’incontro tra tradizione ed innovazione. Ad oggi i giochi di carte sono presenti su tutte le piattaforme virtuali, su tutti i vari tipi di bonus casinò e molto altro ancora. Nel nostro paese sono tantissimi gli appassionati, che in questo senso possono contare una vastissima offerta delle suddette piattaforme a tutti gli utenti, che hanno la possibilità di interfacciarsi con un’accessibilità sempre più all’avanguardia ai giochi più comuni e a quelli prettamente storici, oltre che a tutte le loro varianti e le loro specialità.
Se parliamo di giochi storici, allora parlare delle Marche significa centrare in pieno il punto cruciale del discorso. Nelle Marche uno dei giochi che va per la maggiore è sicuramente la Bestia a 5 carte, che da anni ed anni, per quanto concerne il settore dell’intrattenimento, è una delle colonne portanti della tradizione regionale.
In un gioco le cui regole ricordano moltissimo alcuni passaggi della briscola, del poker e di altri tipi di giochi, i giocatori per poter prendere parte alla partita devono essere o 4 o 5 e devono avere un mazzo composto da 40 carte.
Le tre fasi che caratterizzano il gioco sono: la distribuzione delle carte, la dichiarazione o la licitazione dei bussanti. Colui che effettuerà 3 prese, avrà la possibilità di far proprio il premio in denaro stabilito prima dell’inizio della partita. Tra gli altri giochi tradizionali marchigiani rientra senza ombra di dubbio Petrangola, un gioco che, oltre a svilupparsi in molteplici fasi, richiede un numero piuttosto alto di partecipanti e l’utilizzo di uno o più mazzi di carte piacentine. Nel momento in cui un giocatore perde più di tre fasi, scatta automaticamente l’eliminazione. La partita volge al termine in seguito ad una sfida finale tra due giocatori.
L’ultimo gioco di cui vi parleremo oggi è Trucco, che prima di diventare un fattore nella tradizione marchigiana è un gioco con origini sudamericane. Le regole di Trucco prevedono un numero di giocatori pari a 4, che, dopo aver formato due squadre, si affrontano tra di loro cercando di arrivare il prima possibile a quota 30 punti. Nel caso in cui ci dovesse essere un pareggio, ad avere la meglio sarebbe la squadra che ha raccolto più punti durante l’ultima mano. Ultimo ma non meno importante è Cispa, un gioco che dopo esser nato nelle Marche si è diffuso soprattutto nell’Italia centrale. Il nome del gioco deriva direttamente dal cinque di spade, che in queste caso assume il ruolo di carta dal valore più alto. Il gioco si divide in due fasi: la prima denominata apertura e la seconda chiamata appunto cispa.
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