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Canafoglia: “Ecco perché abbiamo licenziato alcuni dipendenti della Fondazione”

Canafoglia: “Ecco perché abbiamo licenziato alcuni dipendenti della Fondazione”

di CORRADO CANAFOGLIA*

SENIGALLIA – Licenziare alcuni dipendenti della Fondazione è un atto che mi ha riempito d’amarezza, a lungo ponderato, ma purtroppo è stato un atto dovuto.

Sono stato chiamato a risanare i conti dell’Ente, messi a serio rischio da pesanti perdite milionarie di bilancio maturate negli anni precedenti e da operazioni anche immobiliari, quali l’acquisto del MUSINF, utilizzando buona parte dell’indennità d’esproprio ricevuta da Autostrade per l’Italia.

L’esternalizzazione della cucina rientra appunto in questa complessa attività di ristrutturazione aziendale e nasce dall’esigenza di ottimizzare la spesa di tale servizio, elevare gli standards qualitativi del cibo somministrato agli ospiti (come richiesto da alcuni familiari degli ospiti e suggerito da molti dipendenti della struttura), nonché provare a sfruttare economicamente le attrezzature costate circa 250.000 € ed utili a preparare 450 pasti al giorno nonostante gli ospiti oscillino da un minimo di 42 ad un massimo di 59, in modo tale da servire pasti anche a soggetti esterni alla Fondazione.

In data 7.6.2022 e 28.7.2022 ho incontrato, insieme ad alcuni dipendenti, le sigle sindacali CGIL – CISL – UIL alle quali ho rappresentato tra le varie problematiche anche quella di dover esternalizzare il servizio cucina, per cui spiace leggere oggi che CGIL ed UIL lamentano di essere all’oscuro di tale operazione.

Prima di esternalizzare il servizio cucina, ho provato a cercare una soluzione interna adibendo a cuoca una delle dipendenti poi licenziate e prima addetta ad attività polivalenti che aveva nel frattempo acquisito i titoli abilitativi:  dopo un periodo di prova positivo, la dipendente per motivi personali ha revocato la sua disponibilità a ricoprire tale ruolo, per cui sono stato costretto a procedere velocemente con l’esternalizzazione della cucina, dalla quale gli uffici amministrativi dell’Ente hanno stimato arrivare un risparmio annuo di circa 71.500 €.

È stata indetta una gara, cui hanno partecipato 3 ditte di primaria affidabilità ed ha prevalso la Cooperativa Cimas, quella Cooperativa che si aggiudicò anni fa durante la Giunta Angeloni l’appalto di tutte le mense scolastiche della Città proprio dopo un’esternalizzazione delle cucine, e che di recente ha somministrato i pasti ai tanti alluvionati di Senigallia ed Ostra di settembre 2022.

Nell’ambito di tale operazione, mi sono preoccupato di ricollocare i dipendenti licenziati proprio presso tale cooperativa ed allo stato sussistono trattative.

Paradossalmente 2 dipendenti licenziati, se assunti da tale cooperativa, potrebbero migliorare la loro condizione economica, poiché all’interno della Fondazione avevano un’occupazione ridotta, anzi da un’analisi accurata è emerso che la loro assunzione avvenuta negli anni precedenti non necessitava rispetto ai fabbisogni della Fondazione.

Uno dei quattro dipendenti del servizio cucina, assistito dalla CGIL, il 6 dicembre 2022 ha definito il suo esodo dopo una trattativa che risale a primavera – estate 2022, ciò a riprova del rapporto collaborativo con detta sigla sindacale e della  sua conoscenza della volontà d’esternalizzazione.

Saremo comunque attenti ad agevolare il ricollocamento degli altri 3 dipendenti licenziati con le cooperative che hanno acquisito l’appalto della cucina o delle pulizie.

Spiace pertanto leggere sui media un duro comunicato stampa di 2 delle 3 sigle sindacali, dove mi si accusa di aver dato ai privati i servizi cucina e pulizia, dopo il percorso seguito insieme in  questo periodo di collaborazione, ricordando addirittura che fu loro offerto – quando ero presidente del CdA – di affiancarci come membri esterni al CdA con parere consultivo dopo aver loro rappresentato lo stato dell’Ente, offerta declinata dalle sigle sindacali.

Peraltro tanta durezza da alcune sigle sindacali non la ricordo quando i dipendenti per anni non hanno goduto ferie maturando sino a 10.499 ore complessive , o quando ho trovato i dipendenti senza la formazione obbligatoria funzionale al regolare svolgimento dell’attività dell’Ente, né quando una dipendente veniva talora adibita a dog sitter, né quando veniva loro vietato di mettere le mascherine durante il periodo iniziale del lockdown per il covid, né quando l’Ente mostrava bilanci con pesanti perdita ponendo così a rischio tutti i posto di lavoro e non soltanto 4.

A queste problematiche ho messo rimedio informando sempre i sindacati.

Dispiace leggere altresì la critica delle 2 sigle sindacali di fronte ad un cambio nell’appalto delle pulizie.

Da circa 20 anni l’appalto era gestito da una cooperativa di Pesaro, mentre oggi dopo una gara si è aggiudicato il servizio la Cooperativa Progeil di Senigallia: una gara regolare, aggiudicata da una cooperativa senigalliese con un risparmio per l’Ente stimato dagli uffici amministrativi in 18.000 € annui sono elementi che dovrebbero essere considerati virtuosi, senza considerare che su mia richiesta anche detta Cooperativa si è resa disponibile ad assumere i dipendenti licenziati.

Io continuo a portare avanti il mandato conferitomi con la collaborazione dei dipendenti che stano alacremente impegnandosi per ottenere importanti e concreti risultati che verranno resi noti a gennaio 2023, mantenendo comunque la porta aperta ai sindacati per una fattiva collaborazione.

In tutta questa vicenda il mio impegno per l’Ente è pesante e proprio perché comprendo le enormi difficoltà dei dipendenti ad oggi non ho percepito alcun compenso di € 1.400 mensile previsto nella mia nomina e non lo richiederò sino a quando non avrò raggiunto gli obiettivi che la Regione mi ha indicato, il risanamento dell’Ente, il ripristino della legalità e della trasparenza amministrativa.

*Commissario Fondazione “Città di Senigallia”

 

 

 

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