Dopo la piena frana il fosso della Giustizia lungo la strada di Fontenuovo
Dopo la piena frana il fosso della Giustizia lungo la strada di Fontenuovo
A Senigallia i cittadini continuano a protestare, inascoltati dall’Amministrazione comunale
SENIGALLIA – Situazione sempre complicata e preoccupante, a Senigallia, dopo la pioggia dei giorni scorsi e l’ultimo allarme per la piena del fiume Misa. E la gente incomincia ad essere stanca.
Dopo le abbondanti piogge anche i fossi – ed in città ce ne sono tanti – incominciano, purtroppo, a creare dei problemi. Il fosso della Giustizia, lungo la strada di Fontenuovo sta franando. Ed i tecnici del Comune hanno posizionato una transenna (nella foto) dove si è creato uno strapiombo molto pericoloso. Ma una semplice transenna non basta. E’ opportuno trovare subito un’adeguata soluzione per mettere in sicurezza tutta l’area.
Ma i problemi, a Senigallia, non provengono soltanto da questa area. Ed i cittadini continuano a protestare, inascoltati dall’Amministrazione comunale.
In un commento ad un articolo da noi pubblicato ieri, Giorgio Becci, scrive: “Non è stato fatto ancora niente. Io abito tra Via Stradone Misa e Via Adige e gli argini alle nostre spalle, dietro Via Tevere, di fronte all’ingresso del sentiero degli aironi (sotto il ponte Zavatti), versante Via Tevere, sono inesistenti e, se la piena fosse aumentata, ci avrebbe affogati di nuovo. Inoltre alcune fogne non hanno valvole di ritegno funzionanti e, con l’innalzamento del fiume, queste hanno fatto da vaso comunicante, mandandoci acqua che ha allagato una parte di Via Adige.
“Non si può andare avanti così: la Protezione civile – aggiunge Giorgio Becci – continuava a mandarci Sms con indicazione di piena alle 4 di notte, poi alle 9, poi alle 10 ed infine alle 12/13 del giorno dopo senza che ne arrivasse una particolarmente imponente e dannosa (per fortuna), tenendoci in ansia continua. Almeno migliorate la comunicazione, prima tra di Voi, e poi con noi cittadini, che viviamo in un incubo continuo.
“L’unica soluzione per eliminare definitivamente la situazione attuale del centro cittadino tra Via Tevere e la foce sarebbe alzare gli argini di 2 metri (in muratura) in tutto il percorso e costruire ponti levatoi, come ne ho visti in altre nazioni, che in caso di piena possano alzarsi, permettendo la funzione di paratia ed il passaggio della piena con tutto il materiale che si porta dietro.
“Consapevole che sia un miraggio assoluto e di conseguenza l’unica speranza è che non piova più come a settembre, perché diversamente saremmo continuamente affogati”, conclude Giorgio Becci.
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