La denuncia di Cgil, Cisl e Uil: “A sei mesi dall’alluvione gli argini dei fiumi sono ancora dissestati”
La denuncia di Cgil, Cisl e Uil: “A sei mesi dall’alluvione gli argini dei fiumi sono ancora dissestati”
“In alcuni casi la situazione è addirittura peggiorata, vista l’assenza di un progetto complessivo per mitigare il rischio di nuove esondazioni”. “Fenomeni che possono ancora mettere a rischio persone e cose”
ANCONA – “Le preoccupazioni espresse nelle recenti manifestazioni dei comitati e della popolazione, in relazione alla situazione ancora incerta, instabile e pericolosa dei fiumi, non può che essere condivisa”. Lo affermano in un comunicato diffuso oggi le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil.
“Non è possibile che a distanza di mesi dalle alluvioni la situazione degli argini sia rimasta tale ed anzi, in alcuni casi, addirittura peggiorata, vista peraltro l’assenza di un progetto complessivo per mitigare il rischio di nuove esondazioni. Fenomeni che possono ancora mettere a rischio persone e cose.
“I cittadini non possono continuare a vivere una condizione di paura, ogni qual volta che nella zona si verifichino precipitazioni più intense della normalità. Tale incertezza rischia di disincentivare l’attività del territorio ed il suo abbandono. Già da diverso tempo Cgil Cisl Uil hanno espresso con forza la necessità di uscire dalla giungla dei comunicati, delle promesse e dei convegni, per intraprendere la strada che porti a interventi mirati adottando procedure speciali (quale per esempio la nomina di un commissario straordinario) che superino le strozzature burocratiche e amministrative, attraverso una cabina di regia dotata di risorse professionali aggiuntive per operare con snellezza e concretezza.
“Da diverse settimane abbiamo chiesto un incontro con i sindaci della Valle del Misa e del Nevola proprio per fare il punto della situazione ed evitare che ogni comune si muova per proprio conto e si punti ad interventi univoci dalla costa all’interno per mettere in sicurezza i fiumi, ridando tranquillità alle persone e alle imprese che vivono in quelle zone. Tale iniziativa deve essere accompagnata, a nostro giudizio, da una programmazione territoriale tesa alla riqualificazione paesaggistica ed una progettualità per rilanciare il territorio.
“Le scriventi organizzazioni sindacali – si legge sempre nel documento diffuso oggi -, prendono atto positivamente del recentissimo arrivo di una prima parte dei ristori, mirati a dare sostegno immediato alle famiglie e all’apparato produttivo. Ritengono necessario avere contezza dei criteri previsti per i finanziamenti e rivendicano la successiva copertura totale dei danni subiti.
“Auspichiamo perciò che l’incontro richiesto si possa svolgere in tempi brevi, consapevoli che i sindaci e le amministrazioni non possono che condividere la necessità di un confronto serrato che avvii un percorso coordinato su tutto il territorio, certo e operativo”, concludono le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil.
QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it
io lo sto dicendo e scrivendo pec da mesi, a tutti gli enti possibili ed immaginabili, senza mai nessuna risposta.
Noi che viviamo nella zona rossa di via Adige a Senigallia, come tutti quelli che vivono nelle zone a rischio, siamo terrorizzati ad ogni pioggia………
Inoltre dei ristori, per chi ha scelto la ricognizione dei danni e non i € 5.000,00 a stralcio, non si sa niente.
Quindi danno e beffa