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Il Premio “Ruote e Cultura” a Lino Secchi, presidente della Federciclismo Marche

Il Premio “Ruote e Cultura” a Lino Secchi, presidente della Federciclismo Marche

OSTRA – ‘PRESIDENTE, dalla base al vertice. PRESENTE, sempre instancabilmente. PRE-VEDENTE battistrada’. Con questa motivazione, l’argenteo Libro in Bici viene consegnato a Lino Secchi, guida regionale delle due ruote.

A porgere il Premio “Ruote e Cultura” al presidente della Federciclismo Marche è Antonio Romagnoli, fondatore e massimo dirigente dell’omonima associazione, la cui denominazione ne compendia il progetto di ampio respiro promozionale e coinvolgente.

Il senso del riconoscimento è inciso nella targhetta, secondo lo stile programmaticamente criptico del sodalizio recanatese-portorecanatese.

Ritualmente, i versetti ermetici del conferimento vengono ampiamente tradotti in chiara prosa intelligibile dallo stesso premiato in godibile gioco dialettico con il premiatore, sul palco della consegna.

La sede eletta è la ‘Casetta’ del Gruppo Sportivo Pianello di Ostra, in via Fausto Coppi, in cui i primi ad accogliere ed applaudire Lino (amico di lungo corso) sono il presidente pianellaro Maurizio Minucci ed il vicesindaco ostrense Raimondo Romagnoli.

Ecco dunque la storia a pedali di Secchi (impegnato, tra l’altro, anche in chiave politico-amministrativa quale sindaco di Monte San Vito).

‘Presidente’: progressivamente, del Pedale Chiaravallese (letteralmente tirato dentro quale papà del bel corridore Danilo),  del Comitato di Ancona (storica quella Pedalata Pro-Piste Ciclabili lungo la statale Adriatica fino al Palazzo della Provincia nella centrale  piazza Stamira dorica), dell’FCI Marche (con l’unica soluzione di continuità determinata dalla promozione a vicepresidente della Federciclismo Nazionale).

‘Presente’: con la costanza dell’incrollabile granfondista, nella buona e nella cattiva sorte (i lutti, i momenti estremamente difficili), per affiancare-incoraggiare-sostenere-motivare sempre ognuno di ogni ruolo ed età.

‘Pre-vedente’: nel vedere e far vedere prima, con i risultati apprezzati e tangibili poi (dalla strada al fuoristrada, dalla pista all’ecologico ciclo-turismo, dall’asfalto agonistico all’aula scolastica), tagliando l’aria davanti a beneficio di chi deve crescere dietro (amazzoni specialmente) per diventare a sua volta battistrada.

Il 2023 è pienamente sui pedali (colti): l’attività primaverile segue a ritmo battente quella ciclocrossistica (ricca di eventi e risultati tecnici).

Nella foto (di Michele Telari): Lino Secchi riceve il riconoscimento da Antonio Romagnoli

 

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