Per l’accoglienza dei profughi Serra de’ Conti propone il “Modello Toscana”
Per l’accoglienza dei profughi Serra de’ Conti propone il “Modello Toscana”
di MARIO ROMAGNOLI
SERRA DE’ CONTI – Il futuro dell’ex Hotel de’ Conti è l’argomento principale di discussione fra i cittadini di Serra de’ Conti soprattutto dopo l’ultimo incontro pubblico organizzato dal Comitato 13 Marzo e svoltosi in frazione Osteria presso ”Mordi & Fuggi“ alla presenza di oltre 100 persone.
“Abbiamo lavorato tanto all’incontro – afferma il Comitato – con la speranza di aver fatto informazione nel modo più trasparente possibile. Ad ognuno lasciamo il proprio giudizio su questa vicenda. I fatti però ci dicono che un centinaio di persone si sono mostrate interessate all’argomento e sulla pagina Facebook del gruppo continuano ad aggiungersi follower e continuano ad arrivare le firme di adesione da parte di cittadini che si stanno esprimendo in maniera INEQUIVOCABILE. Per chi vuole essere dei nostri è il momento per farlo! Anche perché poi per decenni dovremmo convivere con questa nuova realtà”.
“Durante l’incontro pubblico i membri del Comitato hanno poi spostato l’attenzione sulle possibili alternative che si potrebbero seguire, sia riguardo alle strategie di accoglienza, sia per dare una destinazione diversa all’immobile Hotel de’ Conti. E’ emerso che un’accoglienza distribuita sul territorio, fatta di piccoli gruppi, non è soltanto una fantasia o un auspicio del Comitato, ma è una realtà concreta e praticata da oltre 10 anni in Toscana, attraverso una stretta collaborazione tra Regione, Sindaci, associazionismo e Viminale, è un modello di accoglienza basato sui piccoli numeri, senz’altro da seguire (nel 2017 in Toscana i circa 12.000 migranti erano ospitati in 800 strutture, con una media di 15 ospiti ciascuna)“.
Infine “prima di sciogliere l’assemblea, il Comitato ha manifestato la propria volontà di perseguire una riflessione pacata e un confronto civile nella comunità e per il territorio e ha rivelato gli impegni del ‘Comitato 13 marzo’ quali: incontrare tutte le autorità preposte (Comune, Prefettura, Ministero) per suggerire il ‘modello Toscana’ ed evitare in ogni modo logiche ‘industriali’ nell’accoglienza che avrebbero effetti negativi e duraturi per la coesione sociale delle comunità locali; favorire e sostenere una ‘raccolta fondi’ finalizzata ad una destinazione ‘sociale’ coerente con la storia dell’Hotel de’ Conti (centro diurno, struttura socio-sanitaria), in collaborazione con tutte le autorità, istituzioni, associazioni e privati disponibili; proporre all’Amministrazione comunale di Serra de’ Conti (e a tutti gli altri Comuni) una soglia dell’1% della popolazione quale parametro per un’accoglienza sostenibile (per Serra de’ Conti, con circa 3.650 abitanti, significherebbe avere 37 ospiti).
Nel caso non fosse possibile evitare l’apertura di questo CAS, il Comitato ha manifestato la volontà di impegnarsi per sollecitare chi di dovere affinché si rafforzi tempestivamente la presenza delle forze dell’ordine nel paese; per vigilare sull’operato della Eurolex affinché renda la permanenza dei richiedenti dignitosa e pacifica e l’impatto sui servizi pubblici e sulla Comunità il meno gravoso possibile; per sollecitare, se necessario, sia l’Amministrazione Comunale, sia le numerose associazioni di volontariato presenti a Serra de’ Conti, perché lo spirito di accoglienza che ha sempre contraddistinto la piccola comunità serrana non venga meno neanche questa volta. Gli interventi del pubblico, molto costruttivi, hanno reso il dialogo con la popolazione arricchente e proficuo“.
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