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Al Palazzetto Baviera un’iniziativa per sensibilizzare sulla sindrome fibromialgica

Al Palazzetto Baviera un’iniziativa per sensibilizzare sulla sindrome fibromialgica

SENIGALLIA – Oggi pomeriggio, nella sala del palazzetto Baviera, si è svolto un interessante incontro sulla fibromialgia, nell’ambito del progetto “Ad maiora in tour”. Nell’occasione è stato anche presentato un documentario.

All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini e l’assessore comunale alle Pari opportunità, Cinzia Petetta.

Dal 2016, anno della costituzione come associazione di volontariato, il CFU-Italia odv ha come obiettivo quello di promuovere attività mirate all’informazione e all’ottenimento del riconoscimento istituzionale della Sindrome Fibromialgica, CFS/ME, MCS e EHS tra le malattie croniche ed invalidanti.

In tal senso sono stati fatti più di 800 eventi in tutta Italia, alcuni dei quali con crediti formativi.

“Ad maiora in tour” nasce fra le iniziative di informazione ed approfondimento sulla fibromialgia. Si tratta della proiezione del docufilm AD MAIORA – Vittime di una malattia invisibile, prodotta da Dedalus39 e Comitato Fibromialgici Uniti (CFU)-Italia, seguita da un dibattito dove presenziano, oltre al direttivo dell’associazione e al regista Federico Liguori, medici e rappresentanti politici del territorio.

Il docufilm è la rappresentazione visiva di quello che una paziente vive, la sua storia, il percorso diagnostico e di cura, le difficoltà.

Ha al suo interno la nascita della nostra associazione di volontariato e tutto l’iter svolto fino adesso per il riconoscimento nazionale.

Uno strumento di divulgazione serio e articolato per permettere una maggior consapevolezza sulla patologia.

I promotori dell’iniziativa invitano tutti ad aderire al progetto per divulgare una corretta informazione su questa patologia debilitante.

“E se nessuno ti credesse?” una delle domande fondanti del primo documentario sulla Fibromialgia, AD MAIORA – Vittime di una malattia invisibile: un grido di dolore ma prima di tutto un canto corale di tanti, tantissimi malati – soprattutto donne – che vogliono farsi sentire e farsi vedere.

 

 

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