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Campanile: “Dove andrà a finire lo sportello unico delle attività produttive (Suap) di Senigallia?”

Campanile: “Dove andrà a finire lo sportello unico delle attività produttive (Suap) di Senigallia?”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – E’ di pochi giorni fa il comunicato del comune che ha anticipato il trasferimento degli uffici della Polizia Urbana dai locali di Piazza Garibaldi a quelli di Viale Leopardi. Il palazzo Collegio Pio IX sarà infatti ristrutturato con i fondi PNRR e diventerà sede dell’Associazionismo cittadino.

Per una attività che entra ce ne sarà probabilmente una che uscirà e sembra che sia proprio il SUAP, gli uffici delle attività economiche e commerciali, che coinvolge oltre 3.000 aziende del territorio e altrettanti operatori e che interessa non solo Senigallia ma anche alcuni comuni dell’entroterra.

Sull’argomento non si sa nulla ma questo non è un indizio dal momento che l’Amministrazione Olivetti non fa partecipe la cittadinanza di quello che progetta. Si parla del trasferimento nel palazzo dell’ex-tribunale (dove hanno sede gli uffici del turismo, scuola, sport, servizi sociali e Giudice di Pace) ma potrebbe anche essere il trasferimento in uno dei paesi limitrofi come è accaduto per i Servizi Sociali andati a Trecastelli.

Non è soltanto però una questione di spazio ma anche di inquadramento del personale che ora risulta “distaccato” con continue proroghe e non si sa che fine farà. Lasciare i dipendenti nel limbo di indeterminatezza del posto di lavoro non è degno di lode per un amministratore pubblico. D’altra parte Olivetti non si mai distinto, in questi due anni e mezzo, per un atteggiamento di sensibilità nei confronti dei dipendenti comunali a partire dalla sua innata abitudine a scaricare qualsiasi responsabilità su altri.

Ed il personale comunale (P.O) è costretto a richiamare anche il ricorso continuo a consulenti esterni. L’organizzazione “orizzontale” voluta da Olivetti (nessun dirigente tranne il Segretario Generale che firma tutti gli atti, una specie di wonderwoman e più di 10 “posizioni organizzative”) scarseggia di competenze ed i consulenti (scelti personalmente e non tramite bando) potrebbero sopperire creando nel contempo però una rete personale di controllo. I consulenti tuttavia non sono responsabili di nulla e l’onere della macchina burocratica ricade tutto sulle spalle di pochi funzionari che non hanno protezione e vera supervisione. Insomma sono lasciati a se stessi, bersaglio ideale quando le cose non tornano, a partire dai conti.

C’è, infine, una situazione singolare che si sta verificando: Olivetti non ha presieduto la Giunta in occasione di delibere importantissime riguardanti i complessi immobiliari (es. delle ex-colonie Enel). Se si fosse trattato di evitare un conflitto di interesse professionale o semplicemente di una questione di opportunità (sempre professionale) sarebbe un atto dovuto ma può un Comune accettare che il Primo Cittadino non si assuma alcuna responsabilità quando si decidono questioni importantissime che riguardano il futuro della città?

Il Gruppo Consigliare di Amo Senigallia ha presentato tre specifiche interpellanze direttamente al Sindaco.

*Consigliere comunale AmoSenigallia

 

 

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