La Fondazione Città di Senigallia dovrà restituire ad Autostrade per l’Italia 14.500.000 euro
La Fondazione Città di Senigallia dovrà restituire ad Autostrade per l’Italia 14.500.000 euro
La Suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato. Il commissario Canafoglia fa sapere che “allo stato non sussiste alcun motivo di interruzione dei servizi erogati agli ospiti della struttura”
SENIGALLIA – La Suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla Fondazione “Città di Senigallia”, presieduta allora dal dottor Michelangelo Guzzonato. Per cui la Fondazione “Città di Senigallia” dovrà restituire ad Autostrade per l’Italia Spa un ingente importo, già incassato da anni dalla Fondazione, ancora in fase di determinazione ma, secondo le stime degli uffici, superiore a 14.500.000 euro.
Lo comunica il commissario straordinario della Fondazione, avvocato Corrado Canafoglia. La decisione della Cassazione è stata presa con l’ordinanza n. 10649/23.
“Ricordo – afferma il commissario Canafoglia – che la Fondazione costituisce un importante valore per l’intera comunità, in quanto eroga servizi socio – sanitari di residenza protetta a 42 anziani nella palazzina Nord, assistenza ad 8 alluvionati e 15 malati psichiatrici nella palazzina Sud, ha alle proprie dipendenze 30 lavoratori, e tramite la concessione gratuita dei suoi immobili permette ad alcuni Enti di prestare un’attività importante sociale e di assistenza nel territorio a favore di malati psichiatrici e ad oltre 130 famiglie in difficoltà tramite l’erogazione di beni alimentari di prima necessità, nonché un’educazione culturale – musicale ad oltre 400 giovani della nostra comunità”.
Il commissario Canafoglia fa anche sapere che “allo stato non sussiste alcun motivo di interruzione dei servizi erogati dalla Fondazione ai propri ospiti, né di inadempimento agli obblighi assunti con i fornitori dell’Ente. Verrà comunque intensificata l’attività di risanamento intrapresa durante il Commissariamento, che ad oggi ha dato concreti risultati con l’obiettivo precipuo di mantenere la continuità aziendale”.
“Pertanto, oltre alla massima dedizione che il sottoscritto e tutti i collaboratori e dipendenti porranno nella risoluzione di questo momento critico dell’Ente, auspico che tutti i soggetti, pubblici e privati, compresa la politica comunale e regionale, collaborino proficuamente all’attività di risanamento dell’Ente e di risoluzione di tale seria problematica per permettere alla Fondazione di continuare ad erogare i propri servizi importanti per la comunità, afferma sempre l’avvocato Corrado Canafoglia.
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