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Campanile: “In Comune il sistema informatico voluto da Bello è un fallimento”

Campanile: “In Comune il sistema informatico voluto da Bello è un fallimento”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Ieri in Consiglio comunale si è raggiunta l’apoteosi del sistema informatico voluto dal presidente Bello e costato circa 100.000 euro ai senigalliesi. Il sistema (con tanto di tablet in regalo a tutti i consiglieri comunali ma non ai messi comunali e funzionari) avrebbe dovuto garantire una totale trasparenza ed accessibilità sia per i lavori consiliari che per quelli delle Commissioni, semplificando e rendendo sicure ed immediate le votazioni ma anche le prenotazioni degli interventi.
Ebbene ieri il sistema, come spesso accade, è andato a “singhiozzo” con continue sospensioni della seduta consiliare, ed era comico vedere il presidente Bello agitarsi dall’alto del suo scranno simil dorato (tutta la Giunta invece utilizza sedie normali di legno) chiedendo ripetutamente al malcapitato consigliere di turno di ripetere l’operazione, sospendendo i lavori ed informando l’assise di essere in contatto con la ditta fornitrice, in mezzo a spaesati messi ignari del funzionamento del sistema.
In altri tempi i consiglieri si sarebbero potuti ritirare nella saletta a piano terreno per discutere ma la sala è stata “espropriata” dal presidente Bello per trasformarla in un vasto ufficio personale e ieri sarebbero dovuti andare a trecento metri di distanza (Palazzo uffici Giudice di Pace) sempre poi trovare il locale aperto.
Qualche giorno fa in commissione, tre dei quattro punti, dopo essere stati discussi e votati sono stati annullati perché approvati senza il numero legale necessario. Beh, come meccanismo automatico di controllo non c’è proprio male.
Ma non è solo il sistema informatico e rendere molto criticabile la presidenza Bello che si comporta più come un semaforo che scandisce i tempi di attraversamento (in questo caso di parola) che come gestore della massima assise democratica della città. Bello non solo non difende adeguatamente le prerogative dei consiglieri che fanno interpellanze imponendo agli amministratori le risposte entro i tempi, ma convoca le riunioni dei capigruppo alle 11 del mattino, orario ideale per chi si alza tardi o per chi vive di politica, non certo per cittadini che lavorano e ricoprono un incarico pubblico per passione civile. Infine permette lo svilimento delle assise dando la possibilità di collegarsi online che ha senso, in casi eccezionali, ma non nella normalità.
Così non si può andare avanti.

*Consigliere comunale Senigallia

 

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