CENTROPOLITICA

Pagani e Pergolesi: “Il sindaco continua a non fornire chiarimenti sul caso Regeni”

Pagani e Pergolesi: “Il sindaco continua a non fornire chiarimenti sul caso Regeni”

SENIGALLIA – Da Stefania Pagani (Vola Senigallia) ed Enrico Pergolesi (Diritti al Futuro) riceviamo:

“La Città di Senigallia aveva inteso onorare la tragica morte del giovane ricercatore universitario Giulio Regeni in Egitto con l’apposizione di uno striscione sulla facciata della casa comunale in cui si chiedeva la “Verità per Giulio Regeni” e sul suo orrendo assassinio.

Questa Amministrazione, come tutti ricorderanno, ha ritenuto tra i suoi primi atti di rimuovere lo striscione. Rimozione che fu motivata dal fatto che lo striscione “era consunto e rovinato dal tempo” preferendo a detta del Sindaco, come modus operandi, quello di scrivere al Ministro degli Affari Esteri e all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Sindaco, peraltro, esplicitò di volerlo fare tramite PEC per pungolare con maggiore incisione il governo.

Aggiunse che, sempre tramite PEC, ogni mese, avrebbe rinnovato la richiesta “di qualsiasi colore fosse stato il governo in carica” e che avrebbe reso noto al Consiglio Comunale le eventuali risposte.

Era il 2020. E, allo stato attuale, si sono succeduti tre governi. Come Consiglieri rispondemmo che saremmo tornati sull’argomento cosa che abbiamo fatto in diverse occasioni.

Siamo stati in attesa di avere notizie, visto anche l’ampio carteggio che immaginavamo ormai doveva essersi accumulato, quantomeno in uscita, tra l’ufficio del Sindaco e quello dei tre Presidenti del Consiglio che si sono succeduti in questi anni.

Al contrario, da un recente accesso agli atti, sono in realtà emerse solo due PEC inviate dal Comune di Senigallia: rispettivamente in data 13 novembre 2020 e l’altra il 17 dicembre 2020, in cui il Sindaco, ribadiva, che avrebbe seguito “con costanza la vicenda”.

Ma DUE sole PEC in due anni e mezzo fanno pensare che il Sindaco abbia uno strano concetto della parola “costanza”. È da sospettare che le sue dichiarazioni di un intervento costante e incisivo siano state velleitarie ed insincere nei fatti. Rivelando chiaro disinteresse per la vicenda.

Ad una nostra interrogazione fatta nell’ultimo Consiglio comunale del 28 aprile in cui chiedevamo spiegazioni in merito o almeno il ripristino del suddetto striscione, il Sindaco ha completamente eluso la nostra richiesta di chiarimento. Non ha dato alcuna spiegazione sulla mancanza di almeno 24 PEC da Lui promesse. Ha invece deviato parlando dello stato attuale dell’iter processuale e della recente riforma Cartabia. Ha aggiunto come, secondo Lui – che crede di interpretare il pensiero di tutti – lo striscione avrebbe ora un minore significato.

Noi non possiamo far finta di niente, Giulio Regeni non se lo merita, né la sua famiglia, né noi vogliamo essere presi in giro da motivazioni che sospettiamo in realtà possano nascondere ragioni politiche. Uno striscione, benché liso, simboleggia che la volontà di giungere alla verità persiste nel tempo”.

Nella foto: lo striscione tolto dalla facciata del Palazzo comunale di Senigallia

 

 

 

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