Romano e Storoni: “I problemi del Misa si risolvono trattandoli da monte a valle”
Romano e Storoni: “I problemi del Misa si risolvono trattandoli da monte a valle”
“Gravissime le dichiarazioni di Olivetti sui lavori da effettuare”
SENIGALLIA – “In questi concitati giorni di maltempo in cui si sono susseguiti diversi eventi il nostro pensiero e vicinanza vanno alle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna, colpita due volte in due settimane da precipitazioni probabilmente mai viste negli ultimi 50 anni almeno”. Inizia così un intervento di Dario Romano, capogruppo del Partito democratico a Senigallia e Andrea Storoni, capogruppo di opposizione al Comune di Ostra.
“Nelle Marche abbiamo avuto grandi criticità in provincia di Pesaro e anche nella nostra vallata, Senigallia in primis, il territorio – soprattutto a livello di reticoli minori – ha sofferto molto, creando notevoli disagi in alcune zone della città (Fosso Sant’Angelo, Saline, Ciarnin, Cesano, ex Prg etc etc).
“Abbiamo sentito con grande stupore le parole del sindaco, il quale ha invocato interventi strutturali “alla foce” del Misa, in quanto ci sono più case e abitazioni. Oltre alla risibile motivazione che ha giustificato la sua affermazione, qualificando i territori come di serie A e di serie B – detto dall’ex sindaco di Ostra è ancora più grave -, nel merito non si capisce cosa intenda il primo cittadino senigalliese.
“Ritiene quindi fondamentale costruire un canale scolmatore in zona Darsena, rischiando di devastare il porto alla prima piena? Ritiene quindi che si debba prolungare il molo di Levante di 110 metri? Su questo ultimo lavoro c’è già uno studio di UNIVPM, commissionato dalla Gestiport presieduta dall’ingegner Rognoli (nominato dallo stesso Olivetti), che dichiara inutile e dannoso l’intervento proposto.
“Gli interventi vanno effettuati da monte a valle, come previsto dall’assetto di progetto del 2016, nel quale sono inclusi anche interventi nel tratto cittadino del Misa: altre invenzioni dovremmo evitarle, soprattutto se a dirle è il primo cittadino. Si parte da monte e poi si arriva a valle, perché ciò che avviene a Senigallia dipende soprattutto da come si gestisce l’asta fluviale nell’hinterland. Pensare di risolvere il problema prioritariamente alla foce, oltre che una novità, perché il sindaco mai aveva esplicitato prima questa volontà, è grave poiché non risolve niente e distoglie importanti risorse da altre priorità”, concludono Dario Romano e Andrea Storoni.
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