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Campanile: “Sul fosso Sant’Angelo il sindaco non convince”

Campanile: “Sul fosso Sant’Angelo il sindaco non convince”

“Il Comune non è all’altezza di gestire le continue emergenze”. “Chi ha voluto la rivoluzione organizzativa è ora che si assuma le sue responsabilità”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Due dichiarazioni del sindaco sul fosso Sant’Angelo in due giorni non convincono sulla padronanza della situazione che si è creata e fanno intravvedere lo stato confusionale dell’Amministrazione.

Su un quotidiano il sindaco imputa l’allagamento del rione al fatto che il tratto terminale del fosso sia stato tombinato e che la grata non sia stata aperta per fermare “tronchi e detriti che, altrimenti, si sarebbero infilati nei tubi”.

Il giorno prima in un comunicato firmato “Comune di Senigallia”, e quindi riconducibile per responsabilità al primo cittadino, si afferma dal 2019 è stata affidata ad una ditta “la rimozione e lo smaltimento dei detriti depositati immediatamente a monte della griglia con ragno”.

Risulta che la ditta abbia effettuato un sopraluogo quando è stato lanciato il famoso allarme “andate tutti nei piani alti” (e l’acqua era bassa anche nel Misa) senza riscontrare nulla per poi ritornare dopo la tracimazione e sollevare le grate (che nel passato veniva eseguito anche dalla squadra di emergenza del Comune).
Il problema quindi non è la portata dei tubi di scarico ma l’ostruzione che non dovrebbe esserci se il fosso fosse pulito (e la responsabilità è del Comune) o se la ditta presidiasse le grate rimuovendo i detriti con un ragno (e la responsabilità del controllo è del Comune) o ci fosse un adeguato sistema di allerta e vigilanza (e la responsabilità è del Comune).

Già il Comune! Quello stesso Comune che non ha più ad oggi, il responsabile della Protezione Civile né il Responsabile del Demanio e Porto, né il dirigente dell’Area Tecnica. Senza responsabili chi dovrebbe dare gli ordini e verificare le procedure? Ecco perché il sindaco, che ha voluto la rivoluzione organizzativa, è ora che si assuma le sue responsabilità, le responsabilità che derivano dal suo ruolo oltre che per le decisioni che prende in prima persona.
Ma che il Comune (e quindi il sindaco Olivetti che è stato eletto per governarlo) non è all’altezza di gestire le purtroppo continue emergenze è dimostrato anche dalla mancata installazione delle paratoie (o sacchi di sabbia) su ponte Garibaldi, circostanza che a settembre ha determinato l’allagamento del quartiere Campo Boario, stadio. Le sponde erano libere, senza un minimo ostacolo al defluire dell’acqua qualora fosse avvenuto (e ci è mancato poco).
Il nostro sindaco è un campione a scaricare le responsabilità sugli altri e a spostare l’attenzione da sé stesso. Ed in attesa che lo studio di fattibilità per “stombinare” il fosso Sant’Angelo sia commissionato, analizzato, forse approvato e forse finanziato (2 milioni di euro), i senigalliesi devono incrociare le dita o sperare che il sindaco faccia (fare) quello che gli spetta (di fare)?

*Consigliere comunale Senigallia

 

 

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