Gli studenti di Corinaldo hanno incontrato la scrittrice Edith Bruck
Gli studenti di Corinaldo hanno incontrato la scrittrice Edith Bruck
SENIGALLIA – Nei giorni scorsi, le studentesse e gli studenti delle classi terze della scuola Guido Degli Sforza dell’Istituto Comprensivo Corinaldo hanno avuto l’opportunità di incontrare in videoconferenza la scrittrice Edith Bruck.
Di famiglia ebrea, l’autrice ha subito giovanissima l’orrore dei campi di concentramento: Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen. Oggi ha 92 anni, nel corso della sua vita è stata insignita di molti premi letterari (soprattutto grazie alla sua prosa pulita e allo stile realistico, che contraddistingue le opere autobiografiche) e continua ad offrire la sua preziosa testimonianza anche con incontri presso scuole e università.
Anche attraverso le parole di Michela Meschini, curatrice delle poesie, professoressa di letterature comparate all’Università di Macerata, le studentesse e gli studenti durante l’evento formativo hanno colto il messaggio universale di libertà e speranza.
Hanno reso possibile l’incontro le docenti Stefania Carvelli e Paloma Giorgi. Nell’occasione è stato presentato il libro “Il pane perduto”, un romanzo che – sostiene la professoressa Stefania Carvelli – veicola il valore dell’emancipazione. Una parola che è stata una conquista dell’umanità, dal Novecento verso l’avvenire; emancipazione intesa come diritto alla libertà, diritto per la donna, diritto per l’espressione libera culturale e artistica.
Le studentesse e gli studenti hanno recepito con emozione la testimonianza, ed hanno posto domande con interesse e commozione.
Io credo che questo incontro sia stato molto utile, non solo perché abbiamo avuto modo di conoscere colei che è sopravvissuta al nazismo, ma anche di conoscere la sua vita privata, e di come stia vivendo la sua vita al di fuori dei campi di concentramento. È stato molto bello vederla così lucida nei discorsi che faceva e anche toccante quando si è commossa ricordando dei suoi genitori e del suo passato. Credo che sia servito a tutti fare tale incontro e cogliere molte più informazioni, di quelle che ci vengono dette quasi tutti i giorni.
Per me questo incontro rappresenta un’occasione preziosa per comprendere, certamente non a pieno, la vita di questa donna che, nonostante tutto, è riuscita a sopravvivere anche in momenti in cui la speranza era ormai andata perduta.
Questa esperienza mi ha fatto capire quanto io sia fortunato a vivere tranquillamente ogni giorno e di come l’uomo possa arrivare a compiere azioni di tale crudeltà.
Apprezzo inoltre che la signora Edith Bruck abbia ancora voglia di testimoniare a noi giovani il suo terribile passato.
Sono sicuro che non lo dimenticheremo.