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Dal Ministero mezzo milione di euro per il Museo delle Arti Monastiche di Serra de’ Conti

Dal Ministero mezzo milione di euro per il Museo delle Arti Monastiche di Serra de’ Conti

Premiata la progettualità di Università di Macerata, Comune e PlayMarche. Dispositivi di realtà aumentata e percorsi multisensoriali per un percorso più accessibile

SERRA DE’ CONTI – Quasi mezzo milione di euro per rendere ancora più accessibile, immersivo e coinvolgente il già suggestivo Museo delle Arti Monastiche “Le stanze del tempo sospeso”: ammonta a 445 mila euro la cifra concessa dal Ministero della cultura al progetto presentato dall’Università di Macerata e dal Comune di Serra de’ Conti grazie al supporto dello spin off di Ateneo PlayMarche nell’ambito delle azioni finanziate dall’Unione Europea “Next generation Eu” previste dal Pnrr per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura.

“È un risultato importante – commenta il rettore John McCourt – che mostra come il patrimonio di saperi e competenze dell’Università di Macerata possa essere messo al servizio del territorio e avere un impatto culturale, sociale ed economico proprio grazie alla collaborazione con Enti pubblici e privati”.

Situato in un’ala dell’antico complesso monastico di Santa Maria Maddalena, chiuso nel 2011, il Museo è nato per preservare la storia di una comunità di clausura, antica 500 anni, e raccontare lo scorrere del tempo all’interno delle mura tra preghiera e lavoro. “A Serra de’ Conti – sottolinea il sindaco Letizia Perticaroli – abbiamo sempre puntato sul fatto che “il nostro museo dovesse essere vivo e avvincente”. Già Amelia Mariotti, ideando e progettando “Le stanze del tempo sospeso”, aveva realizzato questo. Oggi, però, a 20 anni dall’inaugurazione, occorre dotare il Museo di quel di più necessario per rendere l’esperienza della visita unica, emozionante e fruibile a tutti. Il partenariato con l’Università di Macerata, grazie al patrimonio di saperi e competenze di cui dispone, ci permetterà di raggiungere ancora una volta l’obiettivo”.

L’allestimento museale si avvarrà della consulenza di PlayMarche, spin off di Unimc, impresa marchigiana la cui mission aziendale è fornire prodotti e servizi cultural oriented che culminino in un prodotto integrato di marketing territoriale, con particolare attenzione all’accessibilità. “La riqualificazione del museo sarà una grande occasione e una nuova opportunità per rendere più accessibile un luogo unico del nostro territorio – afferma Michele Spagnuolo, amministratore delegato di PlayMarche. Sarà creata ex novo una stanza laboratoriale dotata di postazione aptica e verranno sviluppati nuovi percorsi di visita inclusivi, che grazie all’impiego di tecnologie extended reality e a strumenti innovativi di storytelling, saranno in grado di aumentare il livello di edutainment e la qualità dell’esperienza museale per tutti i visitatori”.

L’Ateneo offrirà la propria consulenza attraverso il coinvolgimento degli archeologi del dipartimento di Studi Umanistici, coordinati da Roberto Perna, e il gruppo di ricerca di pedagogia e didattica speciale del dipartimento di Scienze della formazione beni culturali e turismo, che, sotto il coordinamento da Catia Giaconi, che si occuperà della progettazione accessibile dei nuovi percorsi e dei contenuti. Nelle fasi di progettazione e sperimentazione saranno coinvolte anche realtà quali Ens, Uici, Anffass e Comunità di Capodarco di Fermo.

Il museo si sviluppa su diversi livelli che attualmente non permettono al visitatore con specifiche esigenze motorie e visive di poter accedere a tutte le stanze. Saranno utilizzati nuovi sistemi e dispositivi per la partecipazione attiva delle persone con disabilità, come contenuti easy-to-read, braille e Lis, touchscreen, dispositivi fisici e digitali. Tra le novità, ci sarà uno spazio multi-sensoriale e interattivo di ‘’Virtual Travel Inclusivo’’: grazie ad un linguaggio innovativo basato sull’uso di tecnologie di “eXtended Reality”, attraverso avanzati strumenti di stimolazione multi-sensoriale e comunicazione multi-canale, il visitatore potrà immergersi nel passato, ascoltare una nuova narrazione dei luoghi, essere dentro le stanze della storia per poi uscire a conoscere i prodotti culturali, artistici, artigianali del territorio, in una sorta di game conoscitivo coinvolgente e divertente.

 

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