Mangialardi: “Dare certezza ai tempi per accedere al suicidio medicalmente assistito”
Mangialardi: “Dare certezza ai tempi per accedere al suicidio medicalmente assistito”
Presa di posizione del capogruppo regionale del Partito democratico ad un anno dalla scomparsa di Federico Carboni. “Occorre rispettare la sentenza della Corte costituzionale”
SENIGALLIA – Un anno fa ci lasciava Federico Carboni, il primo cittadino italiano ad accedere alla procedura di suicidio medicalmente assistito secondo le modalità previste dalla sentenza della Corte costituzionale n.242/19, nota anche come sentenza Cappato/Dj Fabo. Per ricordare la sua storia e continuare il suo impegno, il gruppo assembleare del Partito Democratico, l’Associazione Luca Coscioni e il Partito Democratico di Senigallia, città dove Carboni era nato e cresciuto, hanno voluto fare il punto sulla proposta di legge 129/22, presentata nel luglio del 2022 in consiglio regionale dal capogruppo Maurizio Mangialardi.
La proposta di legge, di cui lo stesso Mangialardi è stato nominato relatore, si pone l’obiettivo di evitare che si verifichi nuovamente quanto accaduto a Carboni, costretto a un’attesa di oltre due anni per vedersi riconosciuto un proprio diritto sancito dalla legge, o a Fabio Ridolfi, che a causa dei ritardi dell’Asur Marche, sempre lo scorso anno, scelse di ricorrere all’interruzione delle terapie con sedazione profonda.
“Anzitutto – afferma Mangialardi – permettetemi un ricordo di Federico. Come altri avrebbe potuto andarsene in Svizzera e ottenere in poco tempo ciò che chiedeva, smettere di provare dolore fisico e morale. Invece Federico ha deciso diversamente: sostenuto dal fondamentale supporto dell’Associazione Luca Coscioni, ha scelto di combattere una battaglia di tutti, affinché la sua vicenda potesse spingere il Parlamento ad approvare finalmente una legge in linea con il comune sentire dei cittadini italiani. Una legge capace di codificare nel nostro ordinamento l’intero complesso di principi, regole e rapporti collegati al tema del fine vita. Non era né scontato, né dovuto: per questo Federico merita la gratitudine di tutti noi”.
Passando poi ai contenuti della proposta di legge depositata, che potrebbe già in autunno approdare in consiglio regionale e portare le Marche a essere la prima Regione d’Italia a dotarsi di un simile provvedimento, Mangialardi dice: “È una grande occasione, perché con questa legge si vanno a sanare alcune zone d’ombra contenute nella sentenza della Corte costituzionale che oggi, purtroppo, ostacolano e rallentano l’accesso al suicidio medicalmente assistito a coloro che hanno ricevuto dal Comitato etico il riconoscimento di tutti i requisiti previsti dalla sentenza stessa. Il nodo da sciogliere riguarda soprattutto la tempistica delle procedure che la Corte costituzionale non è riuscita a definire. Ed è qui che va ad agire la nostra legge, la quale, recependo anche i contenuti di un’altra Pdl presentata dalla nostra consigliera Manuela Bora, prevede che il Servizio sanitario effettui le verifiche necessarie sul richiedente entro 10 giorni dalla presentazione della domanda e poi, entro 5 giorni, trasmetta le relative relazioni al Comitato etico competente che dovrà emettere il suo parere nei successivi 5 giorni e inviarlo nuovamente al Servizio sanitario che immediatamente informerà la persona interessata. Insomma, chi si rivolgerà al Servizio sanitario regionale per poter porre fine alle proprie sofferenze in maniera libera e consapevole dovrà vedersi garantito in una ventina di giorni al massimo quanto previsto dalla legge, senza interferenze politiche e ideologiche da parte di chi governa”.
Dopo il saluto del segretario comunale del Partito Democratico Massimo Barocci, Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha portato i ringraziamenti della madre di Federico Carboni e ha puntualizzato i motivi che hanno spinto alla presentazione della legge: “Siamo partiti dalle Marche con questa proposta di legge che abbiamo indirizzato a tutte le Regioni affinché mai più si verifichino attese di due anni per quanti chiedono di accedere al suicidio mediclamente assistitito. Questa proposta è diventata oggi la campagna “Liberi Subito”, che sta mobilitando tante persone nel Paese per raccogliere firme e presentare il testo nei vari consigli regionali. Una mobilitazione all’insegna della battaglia condotta da Federico, una battaglia di libertà. In attesa di una legge nazionale, che auspiachiamo possa prima o poi essere approvata, questa proposta ha l’obiettivo di aiutare i sistemi sanitari regionale ad applicare in tempi certi quanto disposto dalla sentenza della Corte costituzionale”.
“Il Partito Democratico di Senigallia – conclude Luana Pedroni, volontaria dell’Associazione Luca Coscioni – ha costituito un gruppo di lavoro che approfondisce e tratta situazioni che orbitano intorno ai diritti civili. Il gruppo ha nel tempo sostenuto i temi trattati dall’Associazione Luca Coscioni, come la raccolta firme per il referendum o l’ultimo appuntamento dell’aprile scorso di creare tavoli informativi sulla legge della Dat. Quest’ultima ha portato ottimi risultati nella nostra città: ci siamo resi conto di quante poche persone conoscessero questa legge del 2017 e abbiamo registrato un sostanziale incremento dei testamenti depositati in Comune dopo l’evento dei banchetti informativi. A oggi risultano essere ben 330. È con grande entusiasmo che continueremo questo nostro lavoro all’interno del territorio sempre grazie all’aiuto dell’Associazione”.
“Come cittadina di Senigallia – aggiunge Francesca Agnusdei, coordinatrice del gruppo di lavoro Diritti civili del Pd – ringrazio di cuore Federico Carboni. E’ anche per la sua grande forza e dignità che lottiamo per i diritti civili con il nostro Partito”.
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