I segreti di una mostra risorgimentale in una conferenza online
I segreti di una mostra risorgimentale in una conferenza online
BARBARA – In occasione della recente apertura dell’esposizione, intitolata “Marchigiani nel Risorgimento”, presso la sede anconetana della Deputazione di Storia Patria – Piazza Stracca n. 1 –, mercoledì 28 giugno alle ore 19, viene trasmessa online, nella piattaforma no profit “Adesso Web” di Stefano Battistini, la 23a puntata di “Storie delle Marche”, curata da Ettore Baldetti e dedicata a “Le finalità e i segreti di una mostra risorgimentale”.
Nella mostra, trasferita dai responsabili del Gruppo “Pierluigi Mastrucci” di Barbara dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, in seguito all’indisponibilità della sede locale per i danni sismici, il Risorgimento è inteso come evoluzione socio-politica e culturale di una popolazione e ricercato nelle fonti più minute della storia marchigiana, muovendo da un piccolo comune dell’entroterra senigalliese e spaziando dalle prime esperienze nel Regno Italico e dalle cospirazioni libertarie post-napoleoniche alle guerre per l’indipendenza nazionale, fino al movimento di resistenza contro l’invasione tedesca della penisola fra 1943 e 1945.
L’anno di inaugurazione della mostra, già dotata di un articolato catalogo – on line nel sito del Comune di Barbara – e riproposta in forma ridotta, è stato il 2016: 150° anniversario dell’Unità d’Italia. L’ideale punto di arrivo della documentazione è riferito all’avvento di un nuovo sistema statale democratico, giuridicamente configurato non solo nel territorio e nella popolazione, ma anche in una legge comune, individuabile nella carta costituzionale, vigente dal primo gennaio 1948 e realizzata da un’assemblea costituente, eletta in una votazione che, il 2 giugno 1946, coinvolgeva per la prima volta anche le donne, nella quale si prevedeva fra l’altro la soluzione dei problemi internazionali senza l’intervento armato.
Oltre a costituire quindi un excursus fra il primo e cosiddetto “Secondo Risorgimento” le fonti esposte focalizzano alcuni preziosi avvenimenti collegati a micro e macrostoria, ancora pressoché inediti e conseguentemente non del tutto chiariti: i pubblici encomi dei notabili di Monte San Vito per il viceré napoleonico dopo la disfatta del “Grande Corso”; la rete politico-parentale degli “insorgenti” papalini nel periodo repubblicano filo-francese coinvolgente altresì il “cittadino Monaldo Leopardi”; la segreta adesione di amministratori pontifici ai moti libertari; la punita partecipazione del nipote del potente cardinale pergolese Mario Mattei all’apposizione di una bandiera tricolore sulla torre civica di Barbara alcuni mesi prima dell’annessione al Regno sardo-piemontese; il rifiuto di un prigioniero italiano in Croazia, nel febbraio del ’44, di tornare libero entrando nelle schiere hitleriane.
Per la visione in diretta o registrata della trasmissione si possono altresì utilizzare i seguenti link:
https://www.youtube.com/live/ZjIN3HAC3vk?feature=share;https://www.facebook.com/events/718492576709972/permalink/718492586709971/?sfnsn=scwspmo.
Nelle foto: il nome del “cittadino Monaldo Leopardi” in un’elencazione ‘parentale’ di fine ‘700; l’epigrafe marmorea di Monte San Vito in cui si inneggia all’ex viceré Eugenio Beauarnhais; la torre di Barbara dove fu issata la bandiera tricolore nel marzo 1860; il diario di un prigioniero di guerra con la ‘proposta’ hitleriana
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