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Mancini: “Sistemare al più presto il Viale dei Pini senza abbattere le piante”

Mancini: “Sistemare al più presto il Viale dei Pini senza abbattere le piante”

di FRANCESCO MANCINI*

SENIGALLIA – Nelle foto vediamo le radici del Pino domestico (Pīnŭs pīnea) emergere sempre di più dal piano stradale , nello spazio di un anno l’asfalto si è sempre più spaccato creando pericolo soprattutto per i ciclisti costretti ad evitare dossi e crepe  con rapidi e pericolosi spostamenti

Invitiamo l’Amministrazione comunale ad intervenire celermente se non si vuole che il tratto del Viale dei Pini, tra via Mercantini e via degli Oleandri diventi impraticabile come il viale Anita Garibaldi.

Ma attenzione, assessora Campagnolo come intervenire? Una leggenda metropolitana molto diffusa nel suo assessorato definisce i pini mediterranei come alberi con radici molto superficiali e incapaci di una buona stabilità, alberi pericolosi ma la letteratura ci dice, almeno in termini generali, che convivere con un pino è meno “pericoloso” che convivere con altre specie arboree in quanto proprio nel pino domestico, c’è un vigoroso sviluppo tanto del fittone che delle radici fascicolate.

Il problema è questo: come viene trattato nel tempo il pino? I pini che cadono hanno generalmente subito decenni di disturbi sovente arrecati da interventi umani: calpestio, fresature delle pavimentazioni, scavi, potature sconsiderate … Insomma, più del cedimento in sé dovrebbe stupire quanto i pini siano in grado di sopportare prima di cedere! In questo contesto, nel tratto del viale dei Pini, l’effetto dell’asfalto spaccato,  si presenta per la prima volta; ne consegue che necessiti  una attenta e consapevole manutenzione.

La letteratura suggerisce, su impianti esistenti, di elevare il piano di campagna, “annegando” le radici corda in miscele di sabbia e ghiaia più o meno stabilizzate. Se vogliamo pini ben conformati, sani e stabili dobbiamo lasciare in pace le radici o, comunque, dobbiamo valutare attentamente le conseguenze di ogni disturbo.

La paura persistente e ingiustificata degli alberi e di tutto ciò che è in relazione con loro viene definita  “Alberofobia” (che ha dimostrato l’assessora in diversi interventi di taglio di alberi protetti e, spesso, sani).  Ci auguriamo che, in questo caso, non si manifesti   ma si trasformi nella volontà di conoscere, informare e prevenire non di abbattere.

*Diritti al Futuro – Senigallia

(Le foto dono di Francesco Mancini)

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