CENTROCULTURA

Da sabato a Senigallia il racconto fotografico di Eriberto Guidi e Luigi Crocenzi

Da sabato a Senigallia il racconto fotografico di Eriberto Guidi e Luigi Crocenzi

SENIGALLIA – Sabato 1 luglio alle ore 18 apre la mostra dedicata alla relazione tra due importanti autori fermani: Luigi Crocenzi ed Eriberto Guidi.

Attraverso l’esposizione di alcuni importanti racconti fotografici di Eriberto Guidi, rare pubblicazioni e riviste, lettere e altri scatti del suo mentore Luigi Crocenzi, la mostra indaga le peculiarità del Racconto fotografico così come venne teorizzato e perseguito in Italia sin dal primo dopoguerra.

Luigi Crocenzi (Montegranaro 1923 – Fermo 1984) è annoverato tra i più importanti animatori della ricerca intellettuale in campo fotografico del suo tempo nonché studioso di cinema e comunicazione; fu fondatore nel 1956 del Centro per la Cultura della Fotografia (C.C.F.).

Eriberto Guidi (Fermo, 1930 – 2016) fu un fotografo raffinato, riconosciuto a livello internazionale, considerato tra gli autori più abili nel tradurre in fotografia le teorie del Racconto fotografico teorizzate da Crocenzi. Egli lo affiancò sin dagli esordi del Centro per la Cultura nella Fotografia e successivamente si impegnò nella divulgazione delle teorie crocenziane nonché delle attività del Cinefotoclub di Fermo.

Il Racconto fotografico è una forma di discorso per immagini (poi evolutasi in quel che oggi viene detto storyelling) che Crocenzi in un’occasione definì un “film sulla pagina”. A questa narrazione si interessarono diversi noti teorici italiani quali, tra gli altri, Antonio Arcari, Nazzareno Taddei, Giuseppe Turroni.

Oltre alle opere, in mostra saranno visibili rare pubblicazioni, lettere (alcune delle quali provenienti dal CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo) e fotografie di Luigi Crocenzi provenienti dall’archivio Guidi; sono tutti  documenti che spiegano l’importanza storica del racconto per immagini. Tra questi anche una rara copia della rivista Life del 1970, in cui Guidi viene pubblicato con quattro sue opere poi divenute celebri e anche una prima edizione, restaurata, di Conversazione in Sicilia, romanzo di Elio Vittorini, un testo di primaria importanza storica per ciò che riguarda la relazione tra testo e immagine, in Italia. L’edizione venne infatti illustrata da Luigi Crocenzi nel 1953 e le vicende legate alla sua produzione sono rilevanti quanto, in parte, necessitanti di una revisione storica dei fatti.

Biografie degli autori

Eriberto Guidi

Nasce a Fermo il 21 marzo del 1930. Da bambino si appassiona prestissimo alla musica e impara a suonare il violino. La curiosità per la fotografia sopraggiunge alla fine degli anni ’40 quando, prima di partire per il servizio militare, chiede a sua madre di poter avere una macchina fotografica in regalo. Nel 1951 conosce Luigi Crocenzi e nel 1957 entra a far parte del suo CCF – Centro per la Cultura nella Fotografia, che egli rappresenterà al Festival Mondiale di Mosca, in quello stesso anno, dove realizzerà anche il suo primo reportage: Il primo treno . Seguiranno decenni intensi, passati al fianco di Crocenzi, nella diretta sperimentazione del Racconto fotografico e nella promozione della fotografia a Fermo. Su impulso di Crocenzi, Guidi sarà fondatore nel 1960 assieme a Raffaele Gasparrini e Raul Rongoni del Fotocineclub Fermo (poco più tardi si aggiungeranno Romano Folicaldi, Vittorio Gioventù, Goffredo Petruzzi, Vincenzo Nasini ed altri). In questo periodo di grandi Racconti fotografici nasce fra gli altri La Novizia (1968), che resta uno dei suoi lavori più apprezzati e intensi. Nel 1964, collabora assieme a un giovane Ma – rio Giacomelli al suo primo fotolibro dal titolo Girifalco. Si tratta di “un’avventura fotografica” singolare e insolita per i due autori. Essi si cimen – tano in una guida turistica e storica sulla città di Fermo (e dintorni) che ha avuto il pregio di farli collaborare sotto la sapiente guida di Crocenzi. Nel frattempo il suo lavoro creativo si fa sempre più importante anche in ambito professionale: dopo il 1965 è infatti fondatore, assieme a Annio Giostra, del prestigioso Liceo Musicale di Fermo (ora Conservatorio Statale di Musica “G. B. Pergolesi”) di cui egli ricoprì per diverso tempo la carica di segretario generale. Dal 1968 sarà segretario artistico-amministrativo della Gioventù musicale di Fermo e successivamente consulente per la Biblioteca comunale (oggi Biblioteca Civica “Romolo Spezioli”). Nel 1970 la rivista Life nelle edizioni di New York e successivamente Amsterdam e Tokyo gli pubblica quattro suoi paesaggi. Tale diffusione ge – nera nuove collaborazioni e mostre interessanti. Fra questi contatti, particolarmente significativi e proficui saranno quelli che avrà in Unione Sovietica dove egli torna nel 1977 per realizzare altri notevoli racconti fotografici e dove, nel 1981, la Casa della Cultura della Pravda gli dedica una grande mostra personale a Mosca. In Russia inoltre conosce alcuni intellettuali di spicco e fra questi Cecilia Kin, la maggiore italianista sovietica e il giornalista Carlo Benedetti, corrispondente in Ungheria e Unione Sovietica negli anni ’70. L’inizio degli anni ’80 è invece segnato da due importanti collaborazioni filmiche: nel 1981 partecipa alla realizzazione di Fermo, stupore e labirinto film su Fermo per la regia di Vito Lauri; l’anno dopo collabora alla realizzazione per la Rai TV di Il segno e il paesaggio con la regia di Francesco Carlo Crispolti, che va in onda nel programma il Patrimonio Fotografico Italiano . La sua fama, dopo questi primi decenni di lavo – ro intenso seguiterà a circolare in modo sempre più articolato, in Italia e all’estero, mentre il suo lavoro continua nella direzione del fotoracconto, della ricerca fotografico/poetica e della sperimentazione tecnica. È infatti dalla fine degli anni ‘70 che in modo continuativo Guidi inizia un per – corso di ricerca sul colore e sull’utilizzo della colorazione con pigmenti delle sue opere. Tale ri – cerca verrà svolta in parallelo a quella sul bianco/ nero e resta per gran parte tuttora inedita. Dopo alcune occasioni isolate, ormai negli ultimi anni della sua vita, l’autore deciderà di esporre un lavoro a colori molto articolato. Si tratta di una personale tenutasi nel 2013 a Monte Vidon Corrado presso il Centro Studi Licini. Il titolo della mostra sarà Il cielo dentro la terra un lavoro di – viso in due sezioni: una interamente fotografica, l’altra realizzata con l’ausilio dei pigmenti. Negli anni saranno moltissime le pubblicazioni realizzate da Guidi. Fra tutte ricordiamo il fotolibro Testo d’immagini che raccoglie la sua opera in bianco e nero, dai primi lavori fino al 2009, anno della pubblicazione. Molti saranno anche i libri realizzati sul tema dell’architettura. Tra questi: Ascoli Piceno: la pietra è la città del 1987; Fermo, scene di teatro del 1989; Gubbio. L’immortalità della pietra del 1996; Il Romanico nella Marca Fermana del 2002. Nel 2003 Guidi partecipa assieme a Mario Dondero (ed altri artisti e fotografi, tra cui Romano Folicaldi) al libro Il volto che muta, curato da Luana Trapè, con immagini dell’ex manicomio di Fermo. L’opera di Guidi è stata inoltre oggetto di studio e di tesi di laurea ed è stata esposta in molte gallerie del mondo, presso musei e fondazioni. Tra le numerose occasioni vanno ricordate le mostre personali tenutesi a New York all’Uma Gallery e all’Istituto Italiano di cultura nel 1998 e all’Hillwood Museum di New York nel 2000; la mostra a Torino, presso la Fondazione Italiana per la Fotografia nel 2001 e la sua partecipazione al Padiglione Italia alla 54° Esposizione d’Arte della Biennale di Venezia nel 2011.

Si spegne a Fermo nel 2016.

Luigi Crocenzi

Nasce il 9 Giugno del 1923 a Montegranaro, in provincia di Ascoli Piceno. Nel 1939 si trasferisce a Fermo con la famiglia.  Nel 1941 si diploma presso il Liceo Ginnasio “Annibal Caro”di Fermo e si iscrive alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. Nel 1946 il periodico diretto da Elio Vittorini Il Politecnico pubblica i suoi fotoracconti “Italia senza Tempo” e “Occhio su Milano”. Nel 1947 si iscrive al corso di regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà. Il Politecnico pubblica i fotoracconti “Andiamo in processione” e “Kafka City”. Nel 1948 sostiene l’esame finale del corso di Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia con il documentario cinematografico Pescherecci. 1950: con Elio Vittorini si reca in Sicilia per il servizio che servirà ad illustrare il romanzo Conversazione in Sicilia. Nel 1951 sul periodico Pattuglia pubblica il fotoracconto “Nei vicoli del mio quartiere”. Nel 1952 organizza a Fermo la mostra per giovani pittori Occhio sulla provincia e dà vita al giornale parlato Occhiosulmondo.

Nel 1953 il 25 Aprile si sposa con Marcella Fratini. Nello stesso anno Bompiani pubblica l’edizione illustrata di Conversazione in Sicilia. Alla “Settimana Einaudi” di Roma viene presentata la collana editoriale Italia Mia, da un’idea sua e di Cesare Zavattini. Nel 1954 a Fermo tiene le prime riunioni del Centro per la Cultura nella Fotografia e Ferrania pubblica i manifesti del C.C.F.

Nel 1954/55 su Il Caffe pubblica frammenti del romanzo fotografico “Il giornale dei peccati” e i primi articoli sulla rivista Comunità. Nel 1956 nasce ufficialmente il Centro per la Cultura nella Fotografia e presenta i manifesti Sperimentalista e Realista. Aderisce alla nuova Cooperativa Cinematografica Nazionale, con il compito di coordinare la sezione fotoeditoriale. Con Cesare Zavattini lavora al progetto per la mostra fotografica Italia Mia.

Nel 1957 pubblica su Ferrania il progetto per Storie Italiane, e racconti per immagini fotografiche. Organizza a Venezia, con R. Martinez e il Circolo Fotografico La Gondola la Prima Biennale di Fotografia. A Perugia organizza il convegno “Moderne tecniche e arti della visione”. Entra nell’organizzazione dell’UNESCO. I suoi progetti per il C.C.F. vengono presentati al Festival Internazionale di Mosca. Nel 1958 dà il via al progetto per i Circoli di Fotografia Popolare. Organizza il Premio Annuale di fotografia “Città di Porto San Giorgio”. Nel 1960 partecipa al congresso del C.I.P. (Centre International de la Photographie Fixe et Animée) di Firenze. Organizza la seconda edizione del Premio Annuale Internazionale di Fotografia, Premio “Città di Porto S. Giorgio”, prima mostra di racconti fotografici, e il congresso “Problemi del narrare per immagini”. Nel 1961 tiene lezioni alla Società Umanitaria di Milano, Ad Urbino espone i suoi fotoracconti all’Università e alla Galleria L’Aquilone e cura la mostra di Mario Giacomelli, “Un uomo, una donna, un amore” che apre con la conferma dal titolo “Dal libro illustrato al Fotolibro”. Nel 1962 organizza la quarta Mostra di Fotografia, Premio “Città di Porto S. Giorgio” dal titolo “La pagina illustrata” e il convegno “Il libro, il settimanale e le fotografie” con il patrocinio dell’Association des Compagnons de Lure. Organizza a Fermo la Prima Mostra Fotografica Nazionale di reportage e racconti fotografici “Persone, città, paesi”. Nel 1963 organizza la Seconda Mostra di Reportage e Racconti Fotografici dal titolo “Le prospettive dell’uomo di oggi”. E’ il promotore della Fondazione Altimani di Milano. Organizza a Bergamo il convegno “La figura umana nella fotografia e nelle arti della visione”. E’ incaricato dal Centre Européen de Sociologie di Parigi di raccogliere materiali per studi sul racconto fotografico. Cura la sezione italiana della mostra “L’occhio del fotografo” organizzata da Museum of Modern Art di New York. Partecipa alla settimana grafica internazionale, di Gens d’Images a ed è invitato al congresso del CIP sugli studi del linguaggio delle immagini che si tiene a Vichy. Partecipa alla Riunione Internazionale di Arte Grafica a Lurs. Cura per la Rai la sceneggiatura in immagini foto- grafiche delle poesie di Leopardi, Montale, Quasimodo e Ungaretti. Collabora con G. Iliprandi al montaggio delle immagini del libro di L. Colombo Ex Oriente, per le Edizioni del Diaframma. Nel 1964 cura l’organizzazione delle immagini del libro di L. Colombo Cinque Rune per le Edizioni del Diaframma.

Nel 1965 organizza a Fermo la Prima Edizione dei Premi Niépce e Nadar italiani con il patrocinio di Gens d’Image. Cura il montaggio del pannello con quadri e immagini fotografiche “Da Melissa a Valenza” di E. Treccani e T. Nicolini. Organizza la quarta mostra italiana di Reportage e Racconti Fotografici. A Genova organizza il Primo Premio Internazionale di Comunicazione Visiva nel Fotogiornalismo e nella Fotografia Pubblicitaria. Cura sulle pagine della rivista Rocca l’illustrazione di alcune poesie di T.S. Eliot. Nel 1966 tiene un ciclo di lezioni presso la Scuola Superiore di Tecnica Pubblicitaria “Davide Campari”. Organizza la Seconda Edizione dei Premi Niepce, Nadar e C.C.F. Collabora con l’Università di Roma alla creazione di un centro di archiviazione e studi sull’immagine. Cura la mostra dei fotografi ameri- cani Walker Evans, Lee Friedlander e Ezra Stoller.

Nel 1967 organizza la Terza Edizione dei premi Niépce, Nadar e C.C.F. In collaborazione con il Fotocineclub Elpidiense bandisce il Premio Italiano per Reportage a colori. In collaborazione con D. Birelli cura il progetto e la realizzazione del libro con testi di L.Vergani Milano, per la collana “Le Città dell’Electa. Nell’Almanacco Letterario Bompiani realizza il montaggio di un racconto in immagini fotografiche sul tema della bellezza.

Nel 1968 organizza il Sesto Premio “Città di Fermo” e la Quarta Edizione dei premi Niépce, Nadar e C.C.F.. Collabora con Giovanna Bemporad al progetto di un’edizione illustrata per la Eri, dell’Odissea di Omero.

Nel 1969 entra nel gruppo di lavoro che si occupa di fotografia e scuola all’interno del CIFE (Centro Informazioni Ferrania). Nel 1970 organizza a Roma il concorso fotografico nazionale Giochi della Gioventù. Nel 1971 insieme a G. Brunamontini cura il fotolibro “Racconto dei Giochi. Giochi della Gioventù 1970” pubblicato dal C.O.N.I.. Nel 1975 muore la moglie Marcella Fratini.

Nel 1976 è il curatore, insieme a L. Ricci, del fotolibro “Le Marche dal Fascismo alla Repubblica” edito dalla Regione Marche.

Nel 1981 collabora con FC. Crispolti al programma in onda su RAI 3. Temi del patrimonio fotografico e nel 1983 partecipa alla tavola rotonda organizzata dalla Fondazione Corrente sul tema: “Testo e immagini”.

Muore il 29 Dicembre a Fermo nella sua casa di via Mazzini.

 (Biografia tratta dal libro “Luigi Crocenzi. Cultura della fotografia” edizione CRAF, 1996).

 

 

 

 

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