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Casini e Mangialardi: “Tutelare il futuro delle 160 strutture marchigiane che assistono gli anziani”

Casini e Mangialardi: “Tutelare il futuro delle 160 strutture marchigiane che assistono gli anziani”

Gestiscono circa 14 mila posti letto ed occupano oltre 16 mila dipendenti

ANCONA – Il gruppo assembleare del Partito Democratico raccoglie il grido di allarme lanciato dal presidente dell’Opera Pia Mastai Ferretti, Mario Vichi, che anche nel ruolo di rappresentante degli enti gestori delle Marche nei giorni scorsi ha denunciato i gravi rischi che incombono su Fondazioni, Aziende pubbliche di servizi alla persona, Residenze per anziani e cooperative senza scopo di lucro, a causa della recente delibera della giunta regionale che prevede di mettere a gara gli accreditamenti delle strutture socio sanitarie.

Con il capogruppo Maurizio Mangialardi e la vice capogruppo Anna Casini, il Pd chiede alla Giunta regionale di sospendere l’atto approvato la scorsa settimana e aprire immediatamente un confronto con il governo per tutelare il futuro di ben 160 strutture marchigiane che gestiscono circa 14 mila posti letto e occupano oltre 16 mila dipendenti.

“I timori espressi dal presidente Vichi – afferma Mangialardi – sono purtroppo fondati. Fin dal suo insediamento la giunta Acquaroli ha trascurato le problematiche degli enti gestori, esplose drammaticamente durante la pandemia con un vertiginoso aumento dei costi e la drastica riduzione di nuovi ingressi. La questione dei ristori per coprire queste perdite non è stata mai affrontata in maniera adeguata, lasciando queste strutture in uno stato di precarietà che ancora oggi espone molte di esse al rischio fallimento. C’è poi il tema dei manuali di accreditamento: è necessaria una proroga, visto che le regole di autorizzazione sono cambiate troppo velocemente e senza alcuna condivisione. A tutto ciò si aggiunge ora questa nuova delibera che potrebbe aprire una crisi irreversibile”.

“Noi siamo assolutamente favorevoli alla trasparenza – continua il capogruppo dem – ma è necessario comprendere che un settore di questa rilevanza sociale, chiamato a farsi carico anche tramite convenzioni pubbliche di migliaia di anziani, minori, persone affette da disabilità e dipendenze, non può essere sottoposto tout court alle leggi della concorrenza come qualsiasi altro comparto economico. Anzi, è necessario tenere conto dell’alta qualità dei servizi erogati dagli enti gestori della nostra regione e del loro forte radicamento nel territorio, che è la prima garanzia di affidabilità. Ben vengano, ovviamente, tutte quelle misure volte a migliorare la sicurezza di queste realtà, ma lo si deve fare tutelando l’esistente che, nonostante il blando sostegno ricevuto fino a oggi dalla giunta regionale, continua a rappresentare per le Marche un patrimonio straordinario. Diversamente, il rischio è quello di creare fortissimi disagi ai soggetti più fragili, alle loro famiglie e, da ultimo, alla nostra comunità”.

“Vorrei che si capisse – aggiunge Casini – che un tema delicato come questo non può essere risolto per decreto. L’accelerazione impressa dal governo con il ministro Schillaci poteva essere evitata. Auspico che dalle Marche parta un’interlocuzione con il governo affinché siano introdotti correttivi al decreto approvato a dicembre. Magari potrebbe essere l’occasione per avviare a livello locale un proficuo confronto tra maggioranza e opposizione volto a migliorare i servizi e aumentare le risorse rivolte ai soggetti fragili della nostra popolazione”.

 

 

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