Landi: “Per l’asta fluviale Misa-Nevola ignorate tutte le efficaci proposte di salvaguardia”
Landi: “Per l’asta fluviale Misa-Nevola ignorate tutte le efficaci proposte di salvaguardia”
di PAOLO LANDI
SENIGALLIA – E’ un paradosso ma da quattro anni sono al palo validi suggerimenti tecnici, proposte di difesa idraulica, di riqualificazione e valorizzazione ambientale del nostro bacino idrografico, regolarmente inascoltati e snobbati senza disamine con il rischio di lasciare il passo a interventi dettati da scelte non sempre corrette e senza una visione di pianificazione strategica
Queste risultanze nascono dal basso, da comprovate competenze tecniche e dall’esperienza di chi vive e ha vissuto sul territorio, portatori d’interesse confluiti in un contratto di fiume attivo dal 2014, succube però di una storia travagliata per una conduzione non ottimale sviluppata, non in parallelo, ma su una successione di tre fasi; conoscitiva, di individuazione e formulazione di interventi e di sviluppo di un piano d’azione..
Questa scelta ha fatto perdere ben 4 anni dietro la prima fase di nessuna utilità per un prosieguo che da gennaio a maggio del 2019 ha effettivamente prodotto il meglio con una moltitudine di proposte tramutate in schede identificative che non hanno trovato però casa nella terza , la più importante, liquidata invece in un’unica inconcludente seduta che ha anche sancito, senza nessuna comunicazione ufficiale, la conclusione del contratto di fiume.
In realtà non si è trattato di una chiusura vera e propria ma di una riesumazione e usurpazione per fornire come contratto di fiume supporto allo Smart River, un progetto lautamente finanziato dall’Europa nell’ambito della Regione Adriatico Ionica, ora concluso e che per l’Italia avrebbe dovuto esaminare il Misa, ma che all’atto pratico ha estromesso l’assemblea da ruoli propositivi relegandola al ruolo di semplice spettatrice.
Ora è più che mai necessario interrompere questa parentesi improduttiva del contratto di fiume con un cambio di passo significativo e una ripartenza che rilanci con determinazione le proposte ferme al 2019. I segnali positivi ci sono, anche grazie all’inserimento di nuovi membri nella segreteria, ma ancora non è giunto nessun segnale da comune e regione per la convocazione della prossima assemblea, dopo l’ultima di aprile. Non è ammesso un ulteriore ritardo se si vuole evitare di dar seguito al completamento della vasca di espansione di Bettolelle cosi come impostata più dannosa che utile, se si vuol promuovere finalmente il progetto della guardanìa operativa per il Misa, o l’ipotesi della realizzazione del nuovo ponte Garibaldi in una veste monumentale come nuova icona cittadina in autofinanziamento e che farebbe risparmiare i 4.000.000 di euro già stanziati, ma queste sono solo alcune delle tante proposte da riprendere in esame.
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