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Arcevia a teatro con Marcello Marcellini e La quarta corona

Arcevia a teatro con Marcello Marcellini e La quarta corona

Inaugurata la settimana della “Lumaca celtica”. Tanti consensi per lo spettacolo di presentazione del libro

ARCEVIA – Nel ridotto del Teatro comunale, prende forma il passaggio del testimone: dalla Quarta Corona (in applaudita e massimamente partecipata vernice letteraria) alla Settimana della ‘Lumaca Celtica’ (in fermento pieno fino alla canonica ultima domenica montefortinese di luglio).

Il naturale ‘patto’ tra l’avvocato-scrittore Marcello Marcellini e la sua Associazione Culturale Montefortino presieduta da Teo Papi si rafforza ulteriormente, all’insegna e nel perseguimento di quei valori ed obiettivi che la Presentazione in forma di spettacolo del libro focalizza e approfondisce.

Nella maratona dai variegati rimi, si riflette sul palco la consapevole e condivisa arceviesità, attestata in primis dal sindaco Dario Perticaroli (nonché dal già primo cittadino Silvio Purgatori) affiancato dai migliori esempi della attiva-reattiva-creativa intergenerazionalità in movimento.

Gli attori e gIi ospiti rendono parallelamente il respiro e l’ecumenismo del progetto promozionale nazionale, internazionale, intercontinentale della Perla dei Monti anconetana.

La prima immagine che il proscenio regala si condensa nei cinque cavalletti sui quali sono esposti altrettanti quadri nascosti dai teli neri.

Sono opere di OSCAR PIATTELLA, il co-autore del testo, destinato a tradursi in testamento spirituale e valoriale dell’artista marchigiano, scomparso alla vigilia della pubblicazione de La quarta corona (edita da Affinità Elettive).

Mentre i veli sono progressivamente tolti ed il cromatismo evocativo viene illuminato ed illumina, la voce fuori campo del pescarese Antonio Consalvi inizia a raccontare il percorso vitale del geniale amico pesarese modellato dall’umiltà generosa.

Il tragitto si dipana attraverso i luoghi dell’anima, principalmente quelli del Montefeltro.

Sono le tappe del tour del positivo “cambiamento” (non “evoluzione” puntualizzava Oscar) alla costante salvifica e rigenerante “ricerca della bellezza”, nelle sue molteplici ma sempre correlate forme.

Come quella armoniosamte tersicorea di Irene Calagreti, la cui danza avvince “e fa pensare” (come la “vera arte pensante”).

Il gioco serissimo degli innumerevoli riferimenti, rinvii e parallelismi ha in Renato Bertini e Bruno Ceci le voci artisticamente critiche, che rendono i concreti passaggi della “materializzazione dello spirito” (e viceversa).

Il video che Luis Marcellini invia da Buenos Aires si configura come l’ulteriore pennellata di ampio respiro (anche gradevolmente esotico) del complesso “Acquarello” regalato al pubblico competentemente partecipe.

Proiezioni si susseguono.

Finestre si aprono, spinte dall’ “esigenza di verità” (“… noi avvocati sappiamo che cos’è l’onestà” e di “artisti onesti” si parla, anche nel dialettico “Muro contro Muro” Oscar Piattella-Giuseppe Uncini): La Poesia, La Natura, Montefortino.

In Arcevia, è d’obbligo parlare di Bruno D’Arcevia ed evocare Edgardo Mannucci: ci pensano Valeri, Colonnelli e Catani (“Quella scuola a quella età salva la vita”).

Anna Marcellini narra, intervista, legge pagine (che “aprono e riaprono mondi”).

Si “guarda a un tempo altro, perenne”.

Si vedono e ascoltano giovani come Giovanni, Michele, Valerio (anche provenienti, per l’occasione, dalla Sardegna): soprattutto incoraggiantemente e intellettivamente belli con il piacere e lo stimolo di “esserci”.

Figli e nipoti d’arte alimentano il filo formativo della memoria (Barbara D’Incecco, Andrea Carmenati). Si ripensa a ciò che poteva essere ad Arcevia: l’artistica Comunità Esistenziale di Palazzo – San Settimio. Ciò che fu si configura nello storico e promotore Lucio Tribellini.

Gli affetti riverberati hanno i nomi di Anna Rita Pecorelli, Maria Vittoria Piattella, Giselle. Sempre cercando “di dare un senso all’Universo”. Il senso e la trama de La quarta corona: acquisibli solo leggendo (l’avvocato-scrittore cerca il pittore e lo trova, mettendo con lui nero su bianco).

Nelle foto: l’autore e lo staff dell’Associazione Culturale Montefortino; la performance della danzatrice Irene Calagreti; lo scrittore con il sindaco arceviese Dario Perticaroli

 

 

 

 

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