IN PRIMO PIANOL’INTERVENTOPOLITICASENIGALLIA

“A Senigallia la popolazione invecchia e l’Opera Pia deve ampliarsi”

“A Senigallia la popolazione invecchia e l’Opera Pia deve ampliarsi”

Paolo Formiconi, Giuseppe Santoni e Donato Mori hanno inviato – senza ricevere risposta -, delle interessanti riflessioni al sindaco, al vescovo ed al presidente dell’Istituto, invitandoli ad “intervenire sul futuro assetto degli spazi urbani di Senigallia tra via Cavallotti ed il fiume Misa”. “Crediamo che tale area, oggi occupata da alcune abitazioni private e dal Convento delle Benedettine debba essere interamente acquisita dall’Opera Pia per la sua attività principale”

SENIGALLIA – Paolo Formiconi, Giuseppe Santoni e Donato Mori, autori del volume sull’Opera Pia Mastai Ferretti e sullo Stabilimento Pio di Senigallia, quasi un anno fa – per l’esattezza il 22 novembre 2022 – hanno inviato alcune interessanti riflessioni al sindaco di Senigallia (avvocato Massimo Olivetti); al vescovo (monsignor Franco Manenti) ed al presidente dell’Opera Pia (dottor Mario Vichi).

“Gentili autorità e gentile Presidente dell’Opera Pia – scrivevano -, l’occasione della ricerca svolta e della successiva pubblicazione del libro ci fornisce spunto per sottoporre alla vostra attenzione il presente scritto.

“Gli approfondimenti effettuati con la ricerca e il complessivo buon risultato dell’iniziativa editoriale avuto con la presentazione del libro, ci ha indotto ad elaborare alcune idee.

“Nel volume abbiamo cercato di rappresentare come, in questo secolo e mezzo (e oltre) di attività dell’Opera Pia, lo sviluppo edilizio a supporto delle attività erogate dell’ente abbia rappresentato un motore essenziale per l’evoluzione dell’offerta quali/quantitativa dei servizi garantiti alla comunità, ponendo oggi la struttura tra le più qualificate ed importanti della nostra regione. Lo stesso luogo utilizzato per l’organizzazione della presentazione del volume, il giardino sensoriale, rappresenta un nuovo fiore all’occhiello della struttura. Da considerare anche l’altro elemento di eccellenza della struttura che è la location; trovandosi infatti nei pressi del centro della vita sociale cittadina, è da considerarsi privilegiata per i rapporti sociali che gli ospiti possono instaurare e intrattenere con l’esterno.

“Dando un’occhiata alle necessità future, con il progressivo ed ulteriore invecchiamento della popolazione – scrivevano Paolo Formiconi,     Giuseppe Santoni e Donato Mori -, i dati raffigurati dalla piramide delle età e i dati relativi alla speranza di vita per la popolazione italiana e locale parlano da soli. A questo proposito alleghiamo alcuni grafici significativi estrapolati da recenti studi che, anche se letti da occhi meno esperti in materia quali possono essere quelli degli scriventi, sono eclatanti.

“Considerando quello che potrebbe accadere nei prossimi tempi nella zona in cui insiste la caserma Avogadro di Casanova oggi locata alla Polizia di Stato, bisogna intervenire sul futuro assetto degli spazi urbani di Senigallia tra via Cavallotti ed il fiume Misa. Pur essendo attualmente fermo il progetto di valorizzazione dell’area, presentato tempo fa all’Amministrazione comunale dagli attuali proprietari, è presumibile che la conversione ad edilizia residenziale privata dell’intera area possa realizzarsi pienamente in un medio periodo.

Tale intervento di edilizia privata si estenderebbe all’area confinante con l’ex Oratorio del Sacro Cuore (poi Arena dei Giovani ed oggi area adibita a parcheggio) fino ad arrivare ai confini con il convento delle Benedettine (e, anche se indirettamente, a via dell’Angelo e all’area occupata dall’Opera Pia).

“L’esperienza di Senigallia relativa ad altre strutture già facenti capo ad istituzioni di ordini religiosi femminili (in particolare ci si riferisce ai casi della Casa estiva delle suore Comboniane a Cesano di Senigallia e a Villa Torlonia) porta a considerare che anche il convento delle Benedettine corra in futuro il rischio di essere convertito a edilizia residenziale privata.

“Tutto ciò premesso, unendo i punti sopra citati rappresentati da un lato dalla necessità di ampliare l’area ad uso dell’Opera Pia per lo sviluppo di nuovi servizi e dall’altro da quello che accadrà a breve nell’area attigua della caserma, riteniamo che debbano essere fatte delle specifiche riflessioni volte a ripensare la destinazione complessiva dell’area compresa tra via dell’Angelo ed il fiume Misa, per consentire una destinazione del Convento delle Benedettine verso servizi destinati all’anziano.

“Crediamo che tale area, oggi occupata da alcune abitazioni private e dal Convento debba essere interamente acquisita dall’Opera Pia per la sua attività principale. Il momento attuale – in cui alcune cose sembrano ancora non definite – è senz’altro la migliore occasione per avviare fin da subito un progetto di sviluppo che non implichi disagi nei confronti di nessuno ma che consenta nel corso del tempo la realizzazione di quanto sopra auspicato, definendo tempi e modi che accordino gli interessi privati con quelli pubblici dell’Ente.

“La presente pertanto vuole prospettare solo un contributo costruttivo verso una istituzione estremamente importante per la città, in cui da cittadini senigalliesi crediamo fortemente. L’occasione è gradita per porgere un cordiale saluto”, concludevano Paolo Formiconi, Giuseppe Santoni e Donato Mori.

Ma, a distanza di quasi un anno, nessuno ha fornito una risposta. Eppure il problema-anziani dovrebbe essere al centro dell’attenzione di tutti.

 

 

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