“Quei capolavori salvati dalle razzie naziste”
“Quei capolavori salvati dalle razzie naziste”
Martedì sera alla Rocca Roveresca l’anteprima della dodicesima edizione del festival del noir e del giallo
SENIGALLIA – A Senigallia l’anteprima della dodicesima edizione del festival del noir e del giallo civile in programma l’8 agosto presso la Rocca Roveresca sarà dedicata alla storia degli eroi silenziosi che durante la seconda guerra mondiale sono riusciti a salvare dalla distruzione o dal trafugamento molte delle più importanti opere d’arte italiane
La Madonna di Senigallia di Piero Della Francesca, la Tempesta di Giorgione, il San Giorgio del Mantegna. Sono soltanto alcune delle migliaia di opere d’arte salvate dall’avidità nazista e dal rischio di distruzione durante il secondo conflitto mondiale grazie all’opera di un manipolo di coraggiosi funzionari ministeriali, storici dell’arte ed esponenti delle gerarchie vaticane.
Proprio a questi eroi silenziosi che in segreto sono riusciti a custodire il nostro immenso e fragile patrimonio artistico mettendolo al riparo dalle mire di Hitler che voleva farne il nucleo di un nuovo museo da allestire a Linz è dedicata l’anteprima della dodicesima edizione del festival del noir e del giallo civile ventimilarighesottoimari in giallo organizzato dal Comune di Senigallia in collaborazione con la Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare in programma l’8 agosto alle ore 21,30 presso la Rocca Roveresca di Senigallia.
A parlare di questa bellissima pagina della nostra storia recente, intervistati dal curatore del festival Paolo Mirti, ci saranno Luigi Gallo, Direttore delle Galleria Nazionale delle Marche e curatore della mostra arte liberata. Capolavori salvati dalla guerra 1937-1947, e Gabriele Barucca Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova.
In questa opera di salvataggio la nostra regione ha svolto un ruolo decisivo grazie al coraggio del Soprintendente alle Gallerie ed alle opere d’arte delle Marche Pasquale Rotondi che nel 1939 ricevette dal governo l’incarico di mettere al sicuro le principali opere d’arte conservate nel territorio regionale collocandole all’interno del Palazzo Ducale di Urbino.
Resosi ben presto conto però che Urbino era un potenziale bersaglio militare dal momento che nascondeva nelle viscere della collina un arsenale dell’aeronautica, Rotondi decise di nascondere con mezzi di fortuna le opere d’arte nella Rocca di Sassocorvaro e più tardi anche nel Palazzo dei Principi Falconieri a Carpegna.
Grazie a questa rete di sedi decentrate a Sassocorvaro e Carpegna arrivarono in gran segreto capolavori provenienti dai Musei di Venezia, Milano e Roma tra i quali opere di Giorgione, Mantegna, Tiziano, Caravaggio. In questo periodo Rotondi arrivò ad avere in custodia circa 10.000 opere d’arte dando vita al più importante raggruppamento di capolavori mai realizzato nella storia. Un’operazione molto rischiosa anche perché doveva sfuggire alle ricerche del Kunstschutz, il reparto speciale istituito dai nazisti con il compito di individuare i tesori artistici nazisti disseminati nel territorio italiano. Solo con la decisione di nascondere le opere d’arte italiane presso le mura neutrali del Vaticano Rotondi riuscì a completare la sua incredibile impresa svuotando i depositi marchigiani e disponendo il trasporto in forma segreta delle casse in Vaticano.
La sezione principale del festival ventimilarighesottoimari in giallo si svolgerà dal 21 al 25 agosto con la partecipazione di ospiti importanti come Maurizio De Giovanni, Giancarlo de Cataldo, Silvia Ballestra, Luca Crovi, Massimo Raffaeli e molti altri. Il programma completo della manifestazione è consultabile nel sito www.ventimilarighesottoimari.it
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