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Diritti al futuro e Partito democratico: “La messa in sicurezza del territorio è ancora da avviare”

Diritti al futuro e Partito democratico: “La messa in sicurezza del territorio è ancora da avviare”

SENIGALLIA – “Così non si salva nessuno e si sottraggono risorse per sciogliere veramente i nodi che strangolano il territorio e lo rendono vulnerabile. Rimangono sempre più urgenti un piano organico e una spesa più trasparente”. Inizia così un comunicato diffuso oggi da Diritti al futuro e dal Partito democratico di Senigallia e zona Misa e Nevola.

“Ma andiamo per gradi. Era gennaio 2021 e lungo l’ex molo di levante del porto di Senigallia apparve una gru con un braccio molto lungo e il tabellone di cantiere ci informava che sarebbero stati eseguiti lavori di escavo del canale e di adeguamento della sezione idraulica del tratto terminale dal ponte RFI alla foce.

“C’era un progetto (non pare vero) che prevedeva l’approfondimento del fondale di circa 2.5-3.00 m (circa 24.000 mc di fanghi da prelevare), che sarebbero serviti per il ritombamento di una ex cava vicina (costo dell’intervento € 459.437,45). I lavori furono interrotti appena 10 giorni dopo in seguito ai sopralluoghi in cava e in cantiere di ARPAM, Guardia di Finanza, Guardia Costiera!

“Il cantiere umanizzandolo si finse morto, come di fronte a una bestia feroce per non essere aggredito, al che il Presidente Netti affermò che i lavori (fermi già prima del ricorso al Tar Marche che non concesse la sospensiva) sarebbero ripresi dopo l’estate 2021 e i mezzi di cantiere e la recinzione furono rimossi. Passarono le estati, si avvicendarono gli inverni e del dragaggio non se ne seppe più nulla. Il cantiere si era fermato ma le voci no.

“C’era chi sosteneva necessario lo spostamento dei 3.000 mc di fanghi, pari ad 1/8 del totale da progetto, dalla ex cava ad una discarica autorizzata in quanto questi materiali, contenenti cloruri, con il dilavamento rischiavano di inquinare la falda freatica.

“Questa operazione – scrivono sempre Diritti al futuro e Partito democratico di Senigallia e zona Misa e Nevola – sembra sia stata fatta e che sia costata tra trasporto e smaltimento oltre € 600.000,00, 150.000 euro in più di quanto sarebbe costato il dragaggio progettato e messo a gara.

“A distanza di oltre 2 anni dalla rimozione del cantiere, un atto ufficiale evidenzia questo cambio strategico del progetto: il Decreto n. 690 del 31 agosto 2023, del Dirigente del Genio Civile Marche Nord, ci informa che è stato aggiornato il Quadro Economico dell’intervento di escavo del canale e di adeguamento della sezione idraulica a valle del ponte RFI.

“Ora dobbiamo immaginare una tabella con due colonne in cui confrontiamo a sinistra il Quadro economico del progetto aggiornato con il dragaggio di 3.000 mc di fanghi (1/8 dei 24.000 mc di progetto) costato € 185.267,91, pari al 40% del costo del progetto iniziale, e a destra 24.000 mc al costo di € 459.437,45. Le “voci di corridoio” non erano infondate. Infatti nel nuovo Quadro Economico appare una nuova voce “Oneri conferimento a discarica” per un importo di € 794.203,11, che certifica l’operazione di trasferimento e smaltimento in discarica. Il nuovo Quadro economico, ovviamente a consuntivo dei lavori eseguiti, è di € 1.330.173,85 (voce da mettere nella tabella a sinistra) a fronte degli € 870.000,00 previsti dal prospetto del progetto, a firma dell’Ing. Nafez Saqer (da mettere a destra).

“Per il dragaggio di 3.000 mc si è speso circa 460.000 € in più che per l’escavo dei 24.000 mc iniziali. Pertanto appare evidente l’errore progettuale che ha previsto, nonostante le analisi dei materiali di dragaggio fatte in fase di progettazione, l’utilizzo dei fanghi per ritombare una ex cava di fondovalle piuttosto che il conferimento del materiale in discarica o in mare.

“Il risultato è che questi maggiori oneri finanziari, con impegno a favore del Consorzio di Bonifica, sono messi a carico del bilancio regionale 2023/2025, annualità 2023 sul capitolo 2090120194 “Spese per interventi di realizzazione e manutenzione straordinaria di opere idrauliche”.

“Parrebbe una storia conclusa con spese aggiuntive che però sarebbero dovute essere previste fin dall’inizio! Ma non è così, perché l’area di intervento è al di fuori del demanio idrico, infatti a valle del ponte FF.SS. la competenza è del Demanio Marittimo quindi è palese anche l’incoerenza del capitolo di spesa!!! Per chi dovesse decidere di proseguire la lettura si prepari a fare schizzare l’indignometro oltre la scala di accettazione massima, infatti non si è speso di più e imputando l’aumento su un capitolo sbagliato.

“I lavori di dragaggio progettati sono del tutto inutili! Il Consorzio di Bonifica nel progetto sostiene che sarebbero serviti ai fini della mitigazione del rischio idraulico ma sappiamo che le piene fluviali rimuovono immediatamente e gratis quello che viene ritenuto un “tappo”, barra di foce, riportando il fondale a batimetriche ancora maggiori di quelle in progetto.

“In conclusione possiamo dire che il progetto e l’intervento sono inutili, sbagliati, parzialmente realizzati e che è costato € 1.330.173,85, mentre la messa in sicurezza del territorio e il ripristino delle infrastrutture sono ancora da avviare”, concludono Diritti al futuro e Partito democratico di Senigallia e zona Misa e Nevola.

Nelle foto: i lavori – durati appena 10 giorni – per la pulizia del canale

 

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