“La nomina di Canafoglia a commissario della Fondazione è legittima”
“La nomina di Canafoglia a commissario della Fondazione è legittima”
Il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di sospensiva avanzata dai consiglieri comunali Angeletti, Piazzai, Campanile, Pergolesi e Beccaceci
di CORRADO CANAFOGLIA*
SENIGALLIA – Il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di sospensiva della nomina di Commissario Straordinario della Fondazione “Città di Senigallia” avanzata dai consiglieri comunali Angeletti, Piazzai, Campanile, Pergolesi e Beccaceci, ritenendo che “non sussistono le condizioni per accogliere l’istanza cautelare, tenuto conto che le argomentazioni della Regione resistono alle censure di parte ricorrente”.
Due i ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica presentati.
Il primo, contro la nomina di Commissario Straordinario, firmato dal consigliere regionale Santarelli e dai consiglieri comunali di minoranza Angeletti, Piazzai, Campanile, Pergolesi e Beccaceci
Il secondo, notificato ad agosto 2023, contro il rinnovo della nomina di Commissario Straordinario dai consiglieri comunali Angeletti, Piazzai, Campanile, Pergolesi, Beccaceci e Giuliani.
La consigliera Giuliani subito dopo la notifica del ricorso aveva inviato la revoca al ricorso precisando che:
- il contenuto del ricorso gli è stato riferito, senza però precisare da chi
- di non aver mai letto il ricorso, né di aver mai avuto un contatto con l’avvocato redattore del ricorso
- di aver deciso di rinunciare al ricorso temendo “eventuali ricadute per la Fondazione”
A seguire anche il consigliere regionale Santarelli revocava la propria disponibilità a proseguire nel ricorso preoccupato per le sorti della Fondazione.
Il 30.8.2023 il Consiglio di Stato, riunitosi per valutare la sospensiva della nomina su istanza dei ricorrenti, la respingeva ritenendo validi gli argomenti addotti a supporto della nomina.
Ciascuno ha diritto di promuovere le azioni giudiziali che ritiene opportune, tuttavia di fronte al momento delicato che la Fondazione vive, l’accoglimento dell’istanza di sospensione avrebbe provocato una crisi pericolosissima per la sussistenza dell’Ente, financo aprire le porte del fallimento.
Infatti se accolta la sospensiva:
- sarebbero state interrotte le trattative in essere con Autostrada per l’Italia per definire la richiesta di € 18.700.000 dopo la sentenza negativa della Cassazione, senza aver l’Ente allo stato attuale la disponibilità finanziaria se non tramite una pesante liquidazione del suo patrimonio immobiliare, ma anche quella con i partners del progetto “Orti del Vescovo” – dopo la richiesta di copertura finanziaria di € 3.700.000 avanzata di recente dal Comune di Senigallia – volta a rimodulare la modalità di partecipazione della Fondazione al progetto.
Tali trattative tendono a cercare soluzioni che permettano la prosecuzione dell’attività socio assistenziale dell’Ente e di onorare i pesanti debiti, il tutto attivando una procedura preconcorsuale (ristrutturazione del debito).
L’istanza di sospensiva se accolta, avrebbe creato un vuoto gestorio esponendo la Fondazione a seri rischi, anche di interrompere pericolosamente dette trattative, dati i tempi stretti entro cui vanno definite.
2-Entro il 30.9.2023 la struttura socio assistenziale per anziani gestita dalla Fondazione deve presentare la domanda per l’iter del nuovo accreditamento.
Se accolta la sospensiva il 30.8.2023 l’Ente si sarebbe trovato in una situazione vacante di potere gestionale che avrebbe impedito di perfezionare tale importante e complesso adempimento ed avrebbe bloccato la sua attività socio sanitario per il prossimo triennio 2024/2026 così perdendo la continuità aziendale.
Infatti non è semplice in meno di 30 giorni entrare nella gestione dell’Ente, comprenderne immediatamente criticità e possibilità di sviluppo in linea con il piano triennale regionale socio sanitario e quindi prendere une decisione.
L’effetto devastante sarebbe stato quello di obbligare la struttura a chiudere il servizio socio sanitario ai 42 ospiti e la Fondazione avrebbe dovuto portare i libri in Tribunale per il fallimento data la perdita di continuità aziendale.
3-La pesante situazione descritta è ulteriormente aggravata dal fatto che nessuna compagnia assicurativa copre gli amministratori dell’Ente, per cui in una condizione del genere l’unica possibilità per essere manlevati per un gestore è una polizza professionale, incompatibile per un membro di un cda ed invece possibile per un professionista che ricopre il ruolo di commissario.
I membri di un Cda non avrebbero quindi alcuna copertura assicurativa nel loro agire in questa fase e sino a quando le condizioni dell’Ente non torneranno in sicurezza.
Ora di fronte ad un siffatto scenario mi chiedo cui prodest azioni del genere : salvifico quindi per gli interessi della Fondazione , degli ospiti e dei dipendenti è stato il parere del Consiglio di Stato che ha ritenuto l’istanza di sospensiva infondata.
Sussiste un obiettivo che dovrebbe unire una Comunità ed è quello di salvare la Fondazione ed i posti di lavoro dei suoi dipendenti, ma soprattutto i servizi erogati agli anziani ospiti della struttura, agli alluvionati ed i ragazzi svantaggiati accuditi nella struttura ed alle 130 famiglie aiutate con il progetto Stracomunitari.
Probabilmente non si comprende che azioni del genere di fatto rendono più complessa l’attività di risanamento dell’Ente e di acclaramento delle responsabilità di chi ha portato l’Ente ad uno stato del genere.
Invito per l’ennesima volta i firmatari di quei ricorsi, ma in generale tutti i politici locali e regionali , a visitare la struttura ed a parlare con i dipendenti dell’Ente per vedere di persona le criticità presenti ed i risultati dell’azione di risanamento ottenuti e gli obiettivi da raggiugere, ricordando loro che la Fondazione è un bene di tutta la Comunità e non può essere terreno di schermaglie politiche che pongono a rischio posti di lavoro ed i servizi che l’Ente eroga.
Per quanto mi riguarda continuerò insieme a tutti i dipendenti la mia attività tesa a riconsegnare alla Comunità l’Ente risanato ed efficiente in modo tale che possa perseguire i suoi fini statutari e non mi stanco di continuare a lanciare un appello per salvare un Ente importante per tutta la Comunità, posto che nel caldo agostano l’Ente ha rischiato moltissimo nel disinteresse generale.
*Commissario straordinario della Fondazione “Città di Senigallia”
PER SAPERNE DI PIU’:
CdS_parere_affare_n_01369_2022
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