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Il pubblico nelle palestre, la Fipav smentisce l’assessore Pizzi

Il pubblico nelle palestre, la Fipav smentisce l’assessore Pizzi

Confermata ufficialmente la tesi sempre sostenuta dall’avvocato Roberto Paradisi, direttore tecnico della Pallavolo Senigallia

SENIGALLIA – E’ stata appena diffusa una circolare della Fipav che conferma quanto più volte sostenuto dall’avvocato Roberto Paradisi (nella foto), direttore tecnico della Pallavolo Senigallia, sulla presenza del pubblico nelle palestre. Una circolare che smentisce chiaramente quanto più volte asserito dall’assessore comunale allo Sport, Riccardo Pizzi.

“La Fipav – scrive l’avvocato Roberto Paradisi nel suo profilo Facebook – spiega: negli impianti sprovvisti di certificato anti-incendio possono entrare per legge 100 persone tra pubblico, atleti e addetti alla gara.

“Ovviamente la Fipav non fa altro che spiegare a tutte le società sportive una legge che ognuno di noi dovrebbe conoscere, ad iniziare da improbabili assessori allo sport che vagano come spettri politici in alcune città.

“Più precisamente pubblico la circolare ufficiale della Fipav Marche che riprende la nota della Fipav nazionale:

“Gentilissimi Presidenti,

in relazione al rilascio dei verbali di omologa da parte del Comitato Regionale e dei Comitati Territoriali, dopo aver sentito l’Ufficio Campionati FIPAV in relazione alle normative in vigore, è opportuno precisare quanto segue:

“la Legge stabilisce che negli impianti con capienza superiore a 100 è obbligatorio che ci sia il verbale rilasciato dalla Commissione di Vigilanza sul Pubblico Spettacolo, che può essere prefettizia o comunale, e/o ci sia il Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dai VVF; peraltro, la presenza del CPI è obbligatoria in tutti gli impianti aperti al pubblico.

“Ne consegue che laddove non ci sia una specifica certificazione, la capienza massima dell’impianto è 100 persone; questo numero deve essere inteso come comprensivo anche dei “gruppi squadra” e addetti (ovvero Giudici di Gara, segnapunti, custode, addetto all’arbitro, addetto al defibrillatore, scoutman, addetto alla ripresa video, ecc.).

“Si è stabilito, pertanto, di ritenere congruo il numero dei partecipanti alla gara in 40; di conseguenza, per gli impianti sprovvisti delle certificazioni di cui sopra, la capienza riportata nel verbale deve essere diminuita di tale numero (esempio se era 100, gli spettatori ammissibili diventano 60 che è il numero massimo possibile; se era 70, gli spettatori diventano 30).

“Di conseguenza, se l’impianto ha una capienza da 50 in sotto, l’omologa sarà rilasciata a porte chiuse e comunicato ai sodalizi interessati onde evitare inutili discussioni fra società.

“Da ultimo, si consiglia di ripartire il numero di spettatori possibile riservando 1/3 dei posti alla squadra ospite. Cordiali saluti”

“Ora sarà evidente anche ai pochi valvassori cammellati di un certo personaggio che ha chiuso tutte le palestre al pubblico che questo politicante va allontanato dalla res publica per il bene della comunità”, conclude l’avvocato Roberto Paradisi.

 

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