Stalking e minacce, padre e figlio condannati
Stalking e minacce, padre e figlio condannati
La Corte di Appello conferma la sentenza del Tribunale di Ancona emessa in seguito alla querela presentata, per conto di una ragazza e dei suoi genitori, dall’avvocato Corrado Canafoglia
ANCONA – Un ventiduenne è stato accusato, dall’ex fidanzata, del reato di stalking in quanto, con più condotte, durante il fidanzamento, la minacciava e la molestava, impedendole di parlare con qualsiasi amico o volendo decidere quali amiche dovesse frequentare, utilizzando in alcuni casi anche la violenza fisica.
La ragazza ha così interrotto il rapporto, ma l’ex fidanzato, a causa di una morbosa gelosia, iniziava a seguirla in ogni posto che questa frequentava, a scuola e nelle uscite con gli amici, mettendo in atto un’azione di controllo continuo, fino ad arrivare ad atti di aggressione fisica che spaventavano la ragazza ed i suoi genitori, ma anche gli amici e le amiche che la giovane incontrava.
In un episodio addirittura il ragazzo ha bloccato per strada l’auto ove la ex fidanzata si trovava, insieme ad amici ed amiche, per poi tirarla fuori con forza dalla stessa, alzando le mani su di lei, spaventando anche tutti i presenti.
Fatti avvenuti tra il 15 giugno 2016 ed il 25 marzo 2017.
La ragazza ed i suoi genitori stanchi di questa situazione diventata insostenibile, che metteva a rischio la serenità e l’incolumità dell’intero nucleo familiare decidevano di così di sporgere querela nei confronti del giovane.
Il padre di quest’ultimo, venuto a conoscenza della querela, avvicinava i genitori della ragazza e li invitava a ritirarla, minacciandoli.
A questo punto i genitori della ragazza, preoccupati di questa ulteriore minaccia, sporgevano querela anche nei confronti dell’uomo.
La vicenda è quindi finita in Tribunale, ad Ancona. Padre e figlio sono stati così condannati, rispettivamente, ad una pena di 3 mesi e 6 mesi di reclusione, oltre a dover risarcire i danni subiti dalla ragazza e dai suoi genitori, quantificati rispettivamente in 6.000 euro per la giovane e 500 euro ciascuno per i suoi genitori.
I due imputati, assistiti dall’avvocato Marco Polita, hanno impugnato la sentenza del Tribunale penale avanti la Corte di Appello di Ancona, la quale però ha rigettato l’appello e confermato la sentenza di condanna.
Per la giovane ed i suoi genitori, assistiti dall’avvocato Corrado Canafoglia – oltre al risarcimento del danno – dopo due gradi di giudizio viene confermata la loro versione della vicenda. Emersa, dopo momenti di angoscia ed ansia, grazie alle indagini difensive del loro legale.
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