CRONACAIN PRIMO PIANOSENIGALLIA

In tanti nella chiesa del Porto per l’ultimo saluto a Simone Paradisi /Foto

In tanti nella chiesa del Porto per l’ultimo saluto a Simone Paradisi /Foto

SENIGALLIA – Oggi pomeriggio la pur capiente chiesa del Porto non è riuscita a contenere le tante persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Simone Paradisi, il quarantacinquenne operatore sanitario deceduto l’altro giorno all’ospedale regionale di Torrette.

Presenti anche moltissimi volontari della Croce Rossa. Non solo di Senigallia.

Simone Paradisi, infermiere professionale, aveva avuto un arresto cardiaco nel pomeriggio del 6 ottobre mentre, all’interno di una palestra di Senigallia, si stava allenando. Prontamente soccorso era stato trasportato all’ospedale regionale di Torrette, dove però, a distanza di due settimane, ha cessato di vivere.

“In chiesa – come fa presente Massimo Montesi, infermiere del 118 – c’erano rappresentanze di tutte le associazioni di ambulanze del territorio vallivo, Croce Rossa Italiana di Senigallia dove Simone era parte attiva, la Croce Verde di Pianello di Ostra; la Pubblica Assistenza Avis Corinaldo; la Croce Rossa di Ancona. Presenti anche dirigenti regionali della Croce Rossa Italiana oltre ad autorità militari e dell’Amministrazione comunale.

“Molteplici e toccanti le testimonianze lette dai colleghi, dalle colleghe e dagli amici. La salma è stata salutata con il tradizionale suono di sirene, seguito da ripetuti scroscianti applausi che per l’ultima volta hanno tributato onore e rispetto ad una grande persona che ha lasciato un segno tangibile ed indelebile nella memoria e nei cuori di tantissime persone.

“Alla fine della cerimonia – aggiunge Montesi – alcuni hanno scelto di accompagnare il feretro fino al cimitero, altri che conoscevano bene anche la componente conviviale di Simone hanno optato per tributare un ultimo saluto un po’ meno cupo, sedendosi ai tavoli di un locale dove hanno fatto un brindisi di saluto ad un amico che ha lasciato una ferita difficilmente rimarginabile all’interno di ognuno di noi.

“Simone Paradisi sarebbe stato il primo ad alzare un bicchiere e fare un brindisi in memoria di alcuni di noi. Da domani, anzi da subito, dopo le esequie abbiamo ripreso a fare il nostro lavoro, tanto caro a Simone come ad ognuno di noi. Perché non ci sarà modo migliore di tenere sempre viva la sua memoria impegnandoci sempre al massimo nello svolgere il nostro lavoro al servizio della comunità”, conclude Massimo Montesi.

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