Da Senigallia ad Assisi per la Marcia della Pace
Da Senigallia ad Assisi per la Marcia della Pace
SENIGALLIA – Nella seduta del Consiglio dell’Unione dei Comuni Misa e Nevola del 27 novembre è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dal gruppo consiliare “Unione Democratica Marca Senone” per l’adesione alla Giornata Internazionale dei diritti umani e alla Marcia della Pace di Assisi – 10 dicembre 2023.
Nel presentare la mozione, il consigliere Piazzai, capogruppo dell’Unione Democratica Marca Senone, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa in un momento storico in cui si assiste in tante parti del pianeta alla nascita o recrudescenza di conflitti con ripercussioni drammatiche. Accanto alla guerra Russia Ucraina ed ai drammatici eventi del conflitto Israelo Palestinese, secondo i dati dell’Uppsala Conflict Data Program (UCDP), un programma di ricerca sui conflitti realizzato dall’Università svedese di Uppsala, nel mondo si conta che siano in atto 170 conflitti.
Nelle premesse alla mozione si fa riferimento alla Dichiarazione Universale dei diritti umani adottata dall’Onu il 10 dicembre 1948 che all’art. 1 recita: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni nei confronti degli altri in spirito di fratellanza» e nel preambolo afferma: “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, eguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo».
Da queste considerazioni è significativo che il Consiglio dell’Unione, all’unanimità, accogliendo l’invito del Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la Pace e i Diritti Umani, abbia deciso di partecipare all’iniziativa con il gonfalone, la pubblicizzazione dell’evento ed un contributo per l’iniziativa.
Sicuramente non sarà una marcia a far cessare conflitti spesso molto complessi, ma la manifestazione sempre più ampia di cittadini, associazioni, enti locali della volontà di costruire una società pacifica e solidale ha una forte pressione su chi alimenta venti di guerra. Il silenzio ed il non impegno per la pace sono atteggiamenti colpevoli che alimentano la violenza.
È necessario muoversi a tutti i livelli per affermare con forza la contrarietà ad ogni forma di violenza e l’impegno per la pace. Le istituzioni devono essere esempio e portavoce di questa sensibilità e volontà. Il segnale dato dall’Unione dei Comuni è un momento importante che testimonia il lungo cammino fatto nel nostro territorio sulla promozione di una cultura di pace.
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