Giovanni Formiconi: “Vi racconto la mia terribile esperienza con il volo Milano-Ancona”
Giovanni Formiconi: “Vi racconto la mia terribile esperienza con il volo Milano-Ancona”
di GIOVANNI FORMICONI
SENIGALLIA – Con la presente condivido la terribile esperienza che ho vissuto la notte tra il 22 e il 23 dicembre scorsi con uno dei cosiddetti “voli di continuità territoriale” appena istituiti tra Milano e Ancona.
Se lo scopo era quello di avvicinare le Marche al resto d’Italia, dopo stanotte posso ben dire che l’obiettivo è stato completamente mancato, ma anzi, siamo arretrati di decenni.
La mia esperienza è stata quella da passeggero del volo Aeroitalia XZ2225 previsto in partenza da Milano Linate alle ore 20:30 del 22 dicembre in arrivo ad Ancona alle 21:40. Il volo è partito con un ritardo di quattro ore rispetto allo schedulato, utilizzando l’aeromobile di una compagnia lettone tale RAF-avia, con a bordo personale rumeno, non in grado di parlare una sola parola di italiano (ricordo si tratta di un volo domestico aperto da una compagnia italiana).
Una volta saliti a bordo dell’indecente e vetusto aeromobile (36 anni di età in condizioni a dir poco fatiscenti, più consone forse a un paese equatoriale che a uno europeo) abbiamo accumulato un’ulteriore ora di ritardo fino a quando una volta raggiunti i cieli marchigiani il capitano ci informa che “sfortunatamente l’aeroporto di Ancona è chiuso” e che saremmo atterrati a Pescara, accumulando un’ulteriore ora di ritardo (siamo a 6 totali).
Penso non sia necessario descrivere il clima che si respirava in cabina, con passeggeri che hanno avuto un atteggiamento fin troppo paziente e comprensivo per la situazione. Per non pensare poi ai familiari che attendevano i viaggiatori nel parcheggio di un aeroporto chiuso e desolato senza alcuna informazione.
Ma non c’è limite al peggio. La situazione a questo punto ha raggiunto livelli grotteschi.
Una volta sbarcati a Pescara ci ritroviamo nel piazzale dell’aeroporto impossibilitati e entrare nel terminal in quanto chiuso. A stretto giro siamo stati assistiti da due poliziotti di frontiera dell’aeroporto abruzzese che contattando il reperibile dell’aerostazione ci ha permesso di entrare nel terminal .
Nessun tipo di assistenza a terra. Nessun tipo di ristoro. Si è passati dunque ad un contesto drammatico. A bordo c’erano pazienti oncologici che la mattina stessa si erano recati a Milano per sottoporsi a terapie salvavita, oramai evidentemente provati. L’unica possibilità di protezione che ci è stata offerta è stata quella di attendere un bus per Ancona alle 7 dell’indomani. Avendo avuto la possibilità di farmi venire a prendere da un familiare, sono riuscito a raggiungere la mia destinazione finale (Senigallia) alle 6 di mattina.
L’indomani provo a contattare la compagnia senza alcuna risposta, provando anche a inviare email di reclamo, richiedendo risarcimento per la situazione vissuta (come previsto dalla normativa europea EC 261/2004), ovviamente, per ora, senza risposta alcuna.
Questo resoconto per mettere in luce la totale inaffidabilità e incompetenza della compagnia affidataria del bando di continuità territoriale, nonché della totale inefficienza dell’aeroporto dorico, che decide comunque di chiudere e negare l’atterraggio a un aereo di linea già partito e previsto in arrivo.
Nella scelleratezza di istituire dei voli di continuità territoriale gestiti con queste modalità, in un’Europa che bandisce voli per tratte raggiungibili in meno di tre ore di treno e che ci fornisce fondi che permetterebbero di migliorare in modo permanente le nostre infrastrutture terrestri (stiamo parlando di una regione che al momento è al limite dell’isolamento infrastrutturale), ci viene da chiedere: ci meritiamo di far parte di questa Europa?
Mi rivolgo alle istituzioni competenti con la speranza che prendano opportuni provvedimenti per far luce su quanto accaduto e al fine di evitare il ripetersi di situazioni incresciose come quella che ho vissuto in prima persona assieme ad altri 32 passeggeri che non auguro di vivere a nessun altro.
Colgo l’occasione infine per ringraziare il personale della polizia di frontiera dell’aeroporto di Pescara in servizio la notte tra il 22 e il 23 Dicembre, i cui soggetti sono stati gli unici ad adoperarsi per assisterci e ridurre per quanto possibile i nostri disagi.
QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it
Poi ci chiediamo perché l’Italia sta retrocedendo al differenza di Francia e Germania… Infinita tristezza!!! Neanche i paesi definiti “del quarto mondo” sono così arretrati… Peccato!!! Eravamo una grande nazione