Campanile: “Anche in politica le donne debbono essere trattate come qualsiasi altro essere umano”
Campanile: “Anche in politica le donne debbono essere trattate come qualsiasi altro essere umano”
Il consigliere comunale replica all’assessora Petetta: “Nessuna violenza, ho chiesto solo rispetto e di poter parlare”. “Le Pari Opportunità non sono una riserva al femminile”
di GENNARO CAMPANILE*
SENIGALLIA – Nel Consiglio comunale di giovedì 28 dicembre le due assessore Campagnolo e Petetta non hanno gradito le critiche ricevute e, senza aspettare il momento delle repliche come invece ha fatto il sindaco, si sono lasciate andare ad un battibecco diretto, questo sì arrogante e non rispettoso dei ruoli. Perché, è bene ricordarlo, Campagnolo e Petetta hanno rinunciato al ruolo di consigliere (organo di indirizzo e di controllo) accettando quello di assessore (organo di gestione). Gli assessori rispondono del proprio operato al Consiglio comunale e sono loro (e non i consiglieri) ad essere esaminati e pure criticati se del caso.
Lo stesso presidente Bello è dovuto intervenire, nei confronti delle due assessore, per tutelare la prerogativa di un consigliere ad esprimere il suo punto di vista e senza interruzioni.
Campagnolo è stata trattata come sono stati trattati altri componenti della giunta che si sono comportati nello stesso modo nel silenzio più assoluto di Petetta. Le “Pari Opportunità” non sono una riserva al femminile ma esprimono un concetto un “tantino” più elevato, lo “sguardo” delle donne.
Spiace dirlo ma l’intervento sulla stampa di Petetta riflette la cultura che le donne debbano essere trattate in modo particolare e non come qualsiasi altra persona in quanto essere umano. Discriminazione al contrario insomma. Anziché redarguire la collega per il comportamento irrispettoso nei confronti di un consigliere se l’è presa con il consigliere lasciandosi andare ad una difesa sessista.
Petetta, tra l’altro, non si è indignata quando consiglieri del suo stesso partito (Fratelli d’Italia) che siedono in questo Consiglio comunale sono stati condannati (in primo grado) per comportamenti diffamatori contro una donna madre di famiglia (Lega). Eppure era assessore alle “Pari Opportunità” anche allora.
L’assessore Petetta è stata pressoché assente politicamente nelle Commissioni e nelle Giunte e non riferisce del suo settore e la dimostrazione palese è che dopo tre anni ancora il Comune di Senigallia non ha istituito né il Consiglio delle donne, né la consulta delle donne a proposito di “sguardo delle donne”. Chi non manifesta responsabilità nel ruolo pubblico è il primo a non rispettare gli elettori.
In questo caso “le Pari Opportunità” sono l’esile alberello dietro cui l’assessora Petetta si è nascosta, evidentemente seccata dalle critiche ricevute, peraltro ben meritate, invocando l’altrui (!!) maleducazione.
*Consigliere comunale Senigallia
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