Presentati a Roma gli itinerari turistici accessibili tra arte e fede
Presentati a Roma gli itinerari turistici accessibili tra arte e fede
ROMA – «Dio è bellezza, e questa deve potersi manifestare ad ogni uomo». Con queste parole l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, ha avviato l’incontro alla Pontificia Università Urbaniana di Roma per la presentazione dei primi quattro itinerari accessibili tra arte e fede promossi dalle diocesi italiane, nell’ambito del progetto “Giubileo For All”. Tra questi un ruolo di primo piano è andato a Iter Suasanum, il percorso ideato dalla Diocesi di Senigallia per un turismo inclusivo nei comuni di Castelleone di Suasa, Corinaldo e Mondolfo.
Giubileo For All è un progetto che raccoglie diversi itinerari sul territorio italiano nati in vista dell’Anno Santo del 2025, per permettere a tutti di poter godere delle bellezze paesaggistiche, storiche, artistiche e religiose. Percorsi che hanno come principio ispiratore quello di aprirsi a ogni individuo, con particolare attenzione quindi alle persone con disabilità fisiche, cognitive o sensoriali. Itinerari nei quali sono coinvolte da protagoniste le comunità, le associazioni, le pro loco e, ovviamente, gli enti locali in cui nascono o passano questi cammini inclusivi.
I primi percorsi presentati sono:
- Iter Suasanum. Alle radici del cristianesimo nella Diocesi di Senigallia
- Tra Via Regia e Cammino Giubilare nella Diocesi di Amalfi e Cava dè Tirreni
- E ti vengo a cercare. Cammini verso l’infinito nella Diocesi di Locri e Gerace
- Romanic@mente nella Diocesi di Campobasso e Bojano.
Hanno preso parte all’incontro anche Dino Angelaccio, del coordinamento Giubileo For All e presidente di ITRIA (Itinerari turistico-religiosi interculturali accessibili) e suor Veronica Donatello, responsabile del servizio nazionale della CEI per la Pastorale delle persone con disabilità e consultore del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede. Di «rivoluzione culturale» ha parlato la responsabile Cei che ha sottolineato come siano circa 13 milioni le persone con disabilità. «Progettare questi percorsi significa pensare a un’Italia più bella che diventa casa accessibile a tutti. Sarebbe davvero bello se la cultura dell’accessibilità divenisse la normalità».
All’incontro hanno partecipato delegazioni delle comunità coinvolte, guidate dai rispettivi vescovi o vicari. Per presentare “Iter Suasanum”, promosso dalla Diocesi di Senigallia, è intervenuto il vescovo mons. Franco Manenti: «Quello che stiamo facendo è consentire l’accesso a luoghi a opere a realtà apprezzabili e belle, non è qualcosa di straordinario ma fa riferimento alla bellezza come esperienza originaria di ogni persona, che attrae, appassiona e che a volte è una medicina che guarisce dalle ferite della vita, è un desiderio aver accesso a ciò che è bello. Tutti dovrebbero essere nelle condizioni di poter fare queste esperienze, anche coloro che non hanno le risorse immediate per accedervi. Questa attenzione verso le persone segnate dalla disabilità non è un gesto di magnanimità e benevolenza ma un gesto dovuto perché tutti possano godere della bellezza di questa esperienza originaria e così pervasiva nel nostro cammino di umani».
Al suo fianco anche il sindaco di Corinaldo Gianni Aloisi; don Giuseppe Bartera, responsabile dell’ufficio pastorale per il turismo, lo sport e il tempo libero della Diocesi di Senigallia; ed Eros Gregorini, volontario del progetto Iter Suasanum che ne ha illustrato le particolarità alle delegazioni delle altre diocesi italiane. Tra queste v’erano anche molte che non fanno parte del progetto ma che vorrebbero aggregarsi data l’importanza delle azioni promosse per l’inclusività e l’accessibilità dei territori a turisti, pellegrini e fedeli senza discriminazioni di alcun tipo.