Solazzi: “Il Tribunale per i diritti del malato di Senigallia sempre al fianco dei cittadini”
Solazzi: “Il Tribunale per i diritti del malato di Senigallia sempre al fianco dei cittadini”
SENIGALLIA – Il Tribunale per i diritti del Malato di Senigallia, è stato istituito nel lontano 1997 e dal 23 febbraio 2004 è guidato dal coordinatore Umberto Solazzi. Il presidio di Cittadinanzattiva che ha la sua sede dentro all’ospedale “Principe di Piemonte” di Senigallia, è stato intitolato proprio con Solazzi alla memoria del dottor Carlo Urbani. Oggi a 20 anni dall’intitolazione del Tribunale per i Diritti del Malato, è il suo coordinatore Umberto Solazzi (nella foto), a tracciare un bilancio. E non lo fa solo con i numeri.
«Il nostro obiettivo – spiega Umberto Solazzi – sin dall’istituzione del Tribunale, è sempre stato quello di essere al fianco dei cittadini, affinché tutti possano accedere alle cure e possano veder tutelato il proprio diritto alla salute. Per questo motivo, quando è nato il Tribunale, non abbiamo esitato a volerlo intitolare al dottor Carlo Urbani, per la sua opera meritoria nei Paesi del mondo più poveri dove le medicine e l’accesso alle cure sono un lusso per pochi e le malattie, anche le più banali per la nostra società, ancora tolgono dignità e uccidono le persone. Ci piace pensare che con la nostra opera di vicinanza alle persone che si sono rivolte con fiducia al Tribunale, abbiamo contribuito a sostenere battaglie di dignità dei malati».
E se nel corso degli anni tante sono state le battaglie in difesa dei pazienti ma anche dell’ospedale di Senigallia e dei suoi reparti (passando da 700 utenti nel primo anno di attività a un massimo di 1697 persone che in un anno si sono affidate al Tdm), ci sono stati anche bei momenti di confronto con i professionisti e con gli operatori sanitari.
«Con le persone si crea un legame – dice ancora Umberto Solazzi – e stando a stretto contatto con il mondo ospedaliero ho potuto spesso vedere fulgidi esempi di medici che onorano la propria professione: ho sollevato una problematica di un paziente indigente e disabile che non riusciva ad affrontare le spese per curarsi e sono rimasto piacevolmente meravigliato di trovare un medico che ha sostenuto personalmente tutte le spese mediche di quel paziente. Ho trovato una dottoressa che pur con una frattura e il gesso, andava in reparto con le stampelle perché il suo reparto era sotto organico… e in questi giorni, una coordinatrice sta andando in reparto con il braccio ingessato perché non ha sostituti. Non ci sono solo casi di malasanità da trattare. E il mio auspicio è che siano sempre più sporadici».
Poi ci sono le persone, il cui sentimento di riconoscenza per la risoluzione di una problematica, si trasforma nel corso degli anni in legame. «Capita di ricevere i saluti e gli auguri di chi hai aiutato magari solo una volta – conclude Solazzi – o di diventare un punto di riferimento costante quando le cose non vanno per il verso giusto. Noi siamo sempre qui, a disposizione di tutti».
Ha voluto inviare un plauso all’attività del Tribunale del Malato di Senigallia anche Giuliana Chiorrini, moglie di Carlo Urbani. «Credo che abbiamo ancora bisogno di Carlo e delle sue idee. Sulle sue battaglie rischiamo seriamente passi indietro». La signora Chiorrini-Urbani, consapevole che il mondo sanitario nazionale (e non solo) ha intitolato a suo marito tante strutture, ospedali e cliniche, afferma che essere all’altezza di quel nome e di quello che rappresenta, oggi, è estremamente difficile.
Sul ventennale interviene anche il Direttore generale dottor Giovanni Stroppa: «a nome di tutta la Direzione Strategica dell’Ast di Ancona porgo le più sentite congratulazioni per il traguardo raggiunto e i più sinceri ringraziamenti per l’abnegazione dimostrata negli anni, nel massimo rispetto e nello spirito di collaborazione con il quale avete operato. Nel corso degli anni, il Tribunale si è contraddistinto come punto di riferimento per tante persone ed è stato sempre un valore aggiunto per la sua attività a tutela dei cittadini. Voglio però evidenziare che come sempre la differenza la fanno le persone. Per questo, voglio ringraziare il responsabile Umberto Solazzi che, superando qualunque tipo di difficoltà, ha avuto sempre come faro della propria missione il bene dei cittadini».
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