Andrea Storoni: “Che fine farà il monte di terra depositato da mesi alla Zipa di Casine di Ostra?”
Andrea Storoni: “Che fine farà il monte di terra depositato da mesi alla Zipa di Casine di Ostra?”
di ANDREA STORONI*
OSTRA – Già alcune settimane fa, riscontrando scarsa informazione sul “monte di terra” alla Zipa, tipo quanti mc di materiale estratto dall’alveo del Misa e all’ex porto canale sia stato portato a Ostra, abbiamo promosso un articolo per chiedere se verrà usato per il ripascimento della spiaggia di velluto (Babini dixit in una nota del 29 novembre ’23) oppure se avrà altra destinazione, se sarà analizzato etc.
A dir la verità la caratterizzazione di norma va fatta prima dell’escavo.
Il materiale ghiaioso e argilloso prelevato dal tratto finale del Misa è arrivato alla Zipa di Casine dopo che l’area di stoccaggio a Senigallia si era riempita.
Torniamo sull’argomento per due motivi: il primo è che il materiale, a occhio, sembra essere depositato a terra, senza alcuna protezione dal percolamento in falda, è regolare?, si può fare? Il secondo è che il “monte” sia del tutto disomogeneo (ghiaia, sabbia, limi, argille e scarti vegetali) per cui viene naturale domandarsi, qualora venga riusato per il ripascimento se, oltre alle analisi chimico-fisiche per valutarne la compatibilità con il tratto di litorale da ripascere, sia necessario vagliare ovvero separare soprattutto i limi e le argille e i resti vegetali del “monte di terra” poiché inadatte per ripascere le nostre spiagge e quindi viene da chiedersi che fine faranno questi depositi artificiali!
L’ultima volta che era stata fatta un’operazione simile (gennaio 2021) a distanza di oltre due anni un Decreto (n. 690 del 31 agosto 2023) del Dirigente del Genio Civile Marche Nord ci informava dell’aggiornamento del Quadro Economico dell’intervento di escavo del canale con una nuova voce “Oneri conferimento a discarica” per un importo di € 794.203,11 per conferire circa 3.000 mc di materiale inerte del tutto simile a quello “appoggiato” in zona ZIPA, che certificava l’operazione di trasferimento e smaltimento in discarica.
In attesa delle analisi, c’è da chiedersi se l’attuale “monte di terra” avrà lo stesso destino: la discarica.
A fronte di queste domande noi immaginiamo che l’attuale Giunta comunale abbia di certo richiesto garanzie affinché il “monte” sia temporaneo e che, ripascimento o no, esso dovrà essere rimosso a spese del soggetto conferente il prima possibile per evitare che sorgano problemi di natura ambientale. Attendiamo aggiornamenti.
*Gruppo consiliare Vivere Ostra
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