Da sabato a Serra de’ Conti in mostra le opere del pittore Ezio Bartocci
Da sabato a Serra de’ Conti in mostra le opere del pittore Ezio Bartocci
di MARIO ROMAGNOLI
SERRA DE’ CONTI – Sarà inaugurata a Serra de’ Conti alle ore 11 di sabato 23 marzo presso il Museo delle Arti Monastiche “Le Stanze del Tempo Sospeso“ la significativa mostra di Ezio Bartocci dall’emblematico titolo “Visionario: Viaggio tra sacro e profano”.
La mostra sarà dislocata su tre sedi espositive: Museo delle Arti Monastiche, Chiostro di San Francesco e Chiesa di San Michele e sarà aperta al pubblico ad ingresso gratuito dal 23 marzo al 26 maggio 2024.
Gli orari di apertura: da martedì a domenica: ore 10.30 – 12.30 – 16.30 – 19.30. Per informazioni 0731871739
museoartimonastiche@gmail.com
“ Tempo, memoria, passato e presente: tutto questo fa da filo conduttore alla esposizione delle opere di Ezio Bartocci integrate all’interno di luoghi interpreti di una storia secolare che restituisce un senso di comunità nella quale la cittadina di Serra de’ Conti si riconosce.
Il commento e le riflessioni sulla complessità delle composizioni dell’artista potrebbero ridursi a mero elenco, mentre tutte sanno esprimere concetti, storie, suggestioni, sedimentazione di avvenimenti e leggende nonché ricordi di viaggi, letture.
La mostra si articola su tre luoghi (la chiesa di San Michele, il Museo delle Arti Monastiche, il chiostro di San Francesco) ma va declinata al singolare tanto ci viene restituita una lettura univoca laddove l’arte dialoga su due livelli: il legame con la storia della città che ha lasciato i segni di una socialità religiosa fatta di rapporti con un sacro che convive con le necessità del quotidiano laddove l’invocazione e il legame con un santo o una devozione sanno rispondere alle richieste, su tutto questo si innesta l’interazione di opere d’arte contemporanea. Un connubio tale da permettere la rilettura di immagini antiche dialoganti con il presente: gli interventi di Bartocci scivolano con leggerezza all’interno delle strutture monumentali collegando le sue opere con antichi apparati decorativi.
Le architetture, costituite non solo da pietre e mattoni, ospitano lavori che esaltano i loro significati nel rapporto con esse inserendosi su edifici religiosi, Bartocci tratta soggetti sacri ma, non sembri una contraddizione, in maniera laica, collegando spesso le tematiche con avvenimenti contemporanei.
La visita alla mostra rappresenta un’esperienza immersiva in grado di suscitare tante e differenti emozioni, in essa l’artista dimostra di sapere trattare il sacro con ironia ed allo stesso tempo rispetto, conferendogli una dimensione alta soprattutto per essere collegato alla complessità del quotidiano“ (dalla presentazione in catalogo di Bonita Cleri).