Due giornate intense a Ostra con le Giornate Fai di Primavera
Due giornate intense a Ostra con le Giornate Fai di Primavera
OSTRA – Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 tornano le Giornate FAI di Primavera, il più grande evento di piazza, dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle narrazioni inedite, che ogni luogo custodisce e sorprendentemente sa evocare. Ostra è uno dei 400 comuni, che aderisce a questa straordinaria iniziativa. Il tema proposto quest’anno dalla Delegazione FAI di Senigallia è l’archeologia. Ostra affonda le sue radici in un antico municipio romano, sorto lungo le sponde del fiume Misa e poi abbandonato dai residenti, in seguito alle scorribande dei barbari e all’insorgere di nuove esigenze abitative e difensive.
Il trasferimento dalla valle alle colline circostanti ha favorito il nascere di nuovi centri abitati. L’area archeologica, in seguito alla definizione dei confini comunali, ricade nel territorio di Ostra Vetere, che è proprietaria anche di tutti i reperti materiali recuperati durante gli scavi: per questo, Ostra ha scelto la via del virtuale e proprio in occasione delle Giornate Fai di Primavera edizione 2024 offre ai visitatori una esperienza unica, in esclusiva del Museo “Città di Ostra”.
Per la prima volta in assoluto sarà possibile vedere la ricostruzione virtuale di Ostra romana, fino ad oggi fruibile soltanto in pianta. Grazie all’utilizzo di tecnologie software di progettazione e alla computer grafica, un docufilm, realizzato dal prof. Stefano Campolucci, mostrerà gli edifici in 3D, ricoperti di marmi e mosaici, secondo le dimensioni, le proporzioni e le descrizioni suggerite dai reperti ed emerse in tanti anni di pubblicazioni. Tutto quanto viene presentato risponde rigorosamente agli studi effettuati.
L’inserimento di personaggi in costume d’epoca contribuisce a rendere ancora più verosimile il contenuto proposto, mentre una voce narrante accompagna il visitatore alla scoperta dei luoghi e delle vicende storiche. Sarà un’esperienza unica e coinvolgente, un’emozione assolutamente da non perdere. Terminata la visione, gli Apprendisti ciceroni delle classi seconde e terze della Scuola secondaria di primo grado “A. Menchetti” di Ostra accompagneranno i visitatori alla scoperta di alcuni reperti romani, conservati ad Ostra, e proporranno alcune ricostruzioni relative a tradizioni romane. Così sarà possibile toccare con mano le modalità di realizzazione di una strada romana, sperimentare le operazioni di voto (Ostra era un municipium e pertanto eleggeva sul posto i propri magistrati) e scoprire i misteri del mundus sotterraneo. Gli apprendisti ciceroni, come ogni anno, sono stati preparati dalla prof. Giuseppina Coviello, mentre le ricostruzioni sono curate dal prof. Campolucci in collaborazione con i docenti della Scuola “Menchetti”.
Appuntamento, dunque, sabato e domenica prossimi, al gazebo FAI in piazza dei Martiri, dove si formeranno i gruppi e da dove partirà il viaggio alla scoperta di Ostra Romana.
Orari: sabato 23 marzo ore 15.00-19.00; domenica 24 marzo ore 9.00-13.00 15.00-19.00
Gli eventi collaterali, che vi proponiamo, portano il visitatore in tutt’altra dimensione: sabato 23 marzo, alle ore 21.00, al Teatro comunale “La Vittoria” di Ostra sarà celebrata la Giornata del Dialetto, proposta dalla locale Pro Loco e animata dagli appassionati cultori del genere, ma a cui potranno aderire anche i visitatori, lasciando i propri componimenti originali in dialetto in un apposito contenitore al gazebo FAI. Tra tutte le composizioni pervenute, le tre che otterranno i maggiori apprezzamenti, riceveranno un premio speciale “Primavera 24”.
Sabato e domenica sarà ancora possibile visitare la mostra “Una storia lunga un milione. Omaggio a Sergio Tofano e al signor Bonaventura”, una ghiotta occasione per scoprire o ri-scoprire la poliedrica figura di Sergio Tofano, esponente d’eccellenza del panorama teatrale e culturale del secolo scorso, entrato nell’immaginario collettivo di tre generazioni di italiani per il suo ometto con la giubba rossa, sempre accompagnato dal “bassotto color del risotto”. Tofano è stato attore, regista,costumista, fumettista, illustratore, poeta, pittore, drammaturgo, sceneggiatore, docente e straordinario innovatore nell’uso della lingua italiana, soprattutto nella letteratura destinata ai ragazzi, dove riuscì a creare una sintesi perfettamente armonica di codici linguistici e figurativi, anticipando una visione dell’infanzia, destinata a condizionare positivamente le nuove prassi educative. La mostra, curata dalla dott.ssa Giuliana Lanzavecchia, è allestita nella Sala delle Lance (p.tta Gherardi) ed espone pezzi molto rari, di pregevole interesse. Tra questi, il Fondo Tofano, di proprietà del prof. Aldo Tarabella, costituito dagli spartiti autografi del maestro Nino Rota, che ha musicato alcuni brani delle commedie di Sto’.
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