L’opposizione: “Senigallia sarà sicura se si agisce a monte, lontano dal centro abitato”
L’opposizione: “Senigallia sarà sicura se si agisce a monte, lontano dal centro abitato”
SENIGALLIA – Dal Gruppo Fiume del Partito democratico, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia e Vola Senigallia riceviamo:
“Mentre continua in modo evidente la preoccupante confusa girandola da parte della Regione Marche, del Consorzio di Bonifica, della Giunta Olivetti e perfino dell’ANAS sulla ricostruzione del ponte Garibaldi, sugli incredibili ritardi nella modesta riparazione del ponte tra Vallone e Cannella, sul progetto organico ed i lavori di realizzazione della vasca di espansione di Bettolelle-Brugnetto; finiti da tempo i fuochi di paglia di Acquaroli, Aguzzi, Netti, Olivetti e Babini e le loro dichiarazioni tanto trionfanti quanto infondate, proviamo noi a ripetere ed innovare alcuni ragionamenti già pubblicamente fatti in più occasioni dal novembre 2022:
- Senigallia sarà in sicurezza quando notevoli quantità di acque alluvionali rimarranno stoccate per il tempo necessario lontano dal centro abitato nelle vasche disposte lungo il fiume, riducendo di molto la portata del Misa già prima di Borgo Bicchia. Questa è la strada maestra, scientificamente dimostrata da tutti i veri esperti in materia; da mettere in campo ben prima dei “cinque anni per dormire sonni tranquilli”, incredibilmente dichiarati poche settimane fa dall’ ing.Babini. Il nuovo ponte di Genova è stato ricostruito in meno di 15 mesi! Presidente Acquaroli, se la sua squadra tecnica non è capace, se ne trovi un’altra e alla svelta;
- Quanto al nuovo ponte Garibaldi, la cui demolizione non ha ancora avuto un’adeguata e convincente motivazione dopo aver visto per giorni decine di tonnellate stazionarvi sopra, noi pensiamo che si possa, anzi si debba velocemente ragionare e progettare nuove non fantasiose soluzioni in termini sistemici sui tre ponti della città (ora due più quello ferroviario ovviamente), sia nel rispetto delle norme di tipo idraulico sia condividendo prima e non dopo scelte tecniche con la competente Soprintendenza ai beni architettonici; dovrebbe essere chiaro a molti, se non a tutti, che l’impatto di tali opere almeno sul palazzo della Filanda, su palazzo Gherardi e sull’intera immagine iconica dei Portici Ercolani è tema importante. Al tavolo regionale sembra che non ci sia Olivetti: c’è la competente Soprintendenza?
- Per quanto riguarda il tema delle rampe di collegamento del nuovo ponte Garibaldi con le strade contigue, tutto questo via via di tecnici e di consulenti sarà pur in grado di trovare una soluzione adeguata;
- Sarebbe ovvio, e crediamo che lo sia sui tavoli tecnici al lavoro, che qualsiasi struttura avranno i tre ponti, le soluzioni dovranno contenere gli aspetti funzionali (auto, carichi speciali, moto, biciclette, pedoni), quelli del sistema di accessibilità, dei flussi e delle direzioni del traffico in un’area relativamente vasta del centro cittadino.
- Un’ultima, ma sempre utile considerazione ancora sui tempi della principale urgentissima e purtroppo non risolutiva infrastruttura, che ancora non c’è: la vasca di Bettolelle-Brugnetto. Conoscendo benissimo la storia infausta di questa “non opera” (responsabilità passate e polemiche sempre più inutili e strumentali), che cosa concretamente e subito intende fare il la Regione e il Sindaco per ridurre da cinque anni a pochi mesi la realizzazione completa e funzionale della stessa e le progettazioni-appalto delle altre due “nominate”? Senza questa e queste opere strutturali, il tema dei ponti resta importantissimo, ma sempre connesso alla riduzione la più grande possibile della portata fluviale in arrivo in città.
Attendiamo soprattutto azioni e fatti convincenti ed urgenti, visto che dieci milioni di euro in “somma urgenza” non hanno affatto reso Senigallia più sicura, come per altro indirettamente dimostrano i “cinque anni di Babini”. Chi sta dormendo? Non di certo gli alluvionati!”
QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it
OLTRE ALLE VASCHE BISOGNA DRAGARE IL FIUME PER ALMENO DUE METRI, DALLA FOCE FINO AL BORGO BICCHIA
inoltre segnalo che da circa tre settimane i lavori di escavo terra ai lati dell’alvio da Ponte Zavatti a Borgo Bicchia si sono interrotti