“Ecco perché non abbiamo aderito al Contratto di fiume”
“Ecco perché non abbiamo aderito al Contratto di fiume”
Presa di posizione del Coordinamento dei volontari per l’alluvione del 2022
SENIGALLIA – Dal Coordinamento dei volontari per l’alluvione del 2022 riceviamo e pubblichiamo:
“Alla presenza dell’assessore Aguzzi è stata formalizzata la sottoscrizione dell’accordo di programmazione negoziata che ricostituisce la vigente assemblea del Contratto di fiume Misa-Nevola.
“L’accordo, approvato durante l’ultima riunione del Contratto di fiume del 5 marzo 2024, rappresenta il punto di arrivo nella forma – ma di partenza nella sostanza – di un percorso iniziato ufficialmente nel 2015 con la prima costituzione del Contratto di fiume. L’obiettivo dell’accordo è difatti quello di definire le modalità del processo partecipativo da mettere in atto e le linee d’indirizzo strategico del piano d’azione per la ricostruzione.
“Come “Coordinamento Volontarie/i Alluvione 2022” siamo stati inseriti formalmente nel Contratto di fiume il 5 marzo 2024 e abbiamo scelto di non aderire all’accordo di programmazione sia perché rappresenta la discussione, le scelte e le volontà politiche di un percorso a cui non abbiamo preso parte, sia perché rileviamo diverse criticità nel metodo come nel contenuto presentato nel documento.
“Le modalità operative con cui è articolato il processo di affidamento e monitoraggio degli interventi nel processo partecipativo e la loro importanza rendono, ancora una volta, le parti sociali – comitati, associazioni, cittadine e cittadini – interlocutori non protagonisti di un territorio che vivono, lavorano e abitano. E questo senza dettagliare i criteri necessari per approvare gli affidamenti in somma urgenza che vedranno impegnati la maggior parte dei finanziamenti pubblici per la ricostruzione.
“Il piano d’azione 2023, assunto come base di partenza, prende forma dal piano d’azione 2019, aggiornato dopo l’alluvione del 15 settembre 2022. Dal piano 2019 sono state estrapolate le priorità d’intervento sulla base delle fattibilità tecnico-economiche dei progetti presentati e, seppur consapevoli che tali indicazioni siano essenziali per iniziare un processo, crediamo altrettanto essenziale, dopo due alluvioni come quella del 2014 e del 2022 e dopo il disastro in Emilia-Romagna e in Toscana, mettere in discussione la logica del ripristino e del ritorno alla normalità, quando era proprio la normalità stessa il problema.
“Rispettiamo e comprendiamo la decisione dei comitati di sottoscrivere tale accordo che rappresenta la conclusione del lungo e tortuoso percorso con cui dal 2014, tenacemente e costantemente, hanno preso parola e dato battaglia per il nostro territorio. Saremo al loro fianco nel pretendere una gestione del sistema fiume in chiave sostenibile, integrata e pubblica. Insieme ai comitati continueremo nel pretendere massima chiarezza su spese, tempistiche e modalità di realizzazione delle opere; tavoli di confronto periodici, processi di mappatura di comunità, processi di co-progettazione, momenti di scambio/diffusione della conoscenza di saperi locali e tecnico-scientifici; nell’allargare la partecipazione, nel rendere accessibili e comprensibili i meccanismi che determinano o meno le nostre possibilità d’indennizzo e salvaguardia dell’ecosistema fiume.
“Per questo motivo intendiamo continuare a essere presenti nell’assemblea del Contratto di fiume per occuparci di Senigallia e della nostra valle. Pronti a prendere parola se le ragioni del profitto, delle clientele politiche ed economiche, verranno ancora una volta anteposte a quelle delle e degli abitanti e dell’ecosistema fiume”.
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