Campanile: “Due grandi cabine dell’Enel realizzate a Senigallia”
Campanile: “Due grandi cabine dell’Enel realizzate a Senigallia”
In Via Bovio, all’inizio del Lungomare Marconi e in Viale Bonopera, nel Centro Storico
di GENNARO CAMPANILE*
SENIGALLIA – L’ecomostricciattolo (cabina dell’Enel) piazzato all’inizio della passeggiata del lungomare Marconi (davanti al palazzo dove era l’ufficio dell’Aci) deve essere piaciuto molto agli amministratori della nostra città se hanno dato il permesso della replica, questa volta in viale Bonopera davanti al SenBhotel.
In occasione del 1° aprile poteva sembrare uno scherzo, invece è vero, esiste proprio. L’ecomostriciattolo bis è un parallelepipedo marrone, con due porte di accesso e due comignoli di areazione, posto all’ingresso del parcheggio, accanto al marciapiede che accoglie le strisce pedonali, a due metri di distanza dalle vetrate di alluminio e vetro del SenBhotel. Almeno in via Bovio c’è un abbellimento, qui niente. Un obbrobrio, una oscenità architettonica che poteva e doveva essere collocato in altra posizione, disponibile nel raggio di 50 metri almeno in tre/quattro alternative più discrete alla vista.
Eppure l’Amministrazione Olivetti (nuovo assessore al Suap) ha concesso tutti i permessi necessari ad imbruttire il percorso pedonale principale che dalla stazione ferroviaria porta al Centro Storico. I pedoni vedranno l’ecomostriciattolo da lontano e ci passeranno accanto fino quasi a sbatterci. Tra l’altro chiude anche la visuale alle auto che, provenendo dalla curva della Penna, svoltano a destra per entrare nel parcheggio. Si ricorderanno poi di rimuovere il parchimetro che impedisce l’apertura della porta di servizio?
E’ inutile chiedere spiegazioni. Il sindaco Olivetti direbbe che c’è l’assessore competente, poi gli Uffici preposti, perfino il privato che l’ha chiesto…
Ma come è possibile che una bruttura del genere sia autorizzata? La spiegazione può essere una sola: vivere alla giornata, accontentare più gente possibile, offrire spettacoli e manifestazioni a raffica anche oltre la capacità di assorbimento della città (panem et circenses in chiave moderna), disinteressarsi del futuro, evitare qualsiasi scelta, non dare alcun indirizzo, allentare i vincoli che tutelano i molti nei confronti di pochi.
Ah, quanto manca un sindaco capo-cantiere che va a vedere di persona quello che succede in città e nel territorio comunale, controlla, chiede modifiche migliorative, pensa alla totalità dei cittadini, è sensibile ma non troppo ai legittimi interessi individuali, si oppone al brutto e sposa il bello. In questi giorni nell’ex-pescheria del Foro Annonario c’è una bella mostra di fotografia. Uno spazio molto bello, recuperato dal degrado, chiuso da vetrate che l’Amministrazione Olivetti non avrebbe realizzato (così dichiarò a suo tempo) se i lavori non fossero quasi conclusi. Cecità, quella stessa cecità che ha impedito la riqualificazione di Piazza Simoncelli e non permette di immaginare almeno un nuovo progetto che sia uno.
Tutto quello che si è realizzato in questi anni e si sta realizzando ora viene dal passato. Che cosa ci darà il “dopo Olivetti” dato che oggi non si progetta nulla?
Per il momento godiamoci l’ecomostriciattolo bis di via Bonopera, al quale seguiranno, statene certi, anche il tris, il quater e così via.
*Consigliere comunale Senigallia