IN PRIMO PIANOL’INTERVENTOPOLITICASENIGALLIA

Campanile: “Bavaglio o muro di gomma in Consiglio comunale?”

Campanile: “Bavaglio o muro di gomma in Consiglio comunale?”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Nel Consiglio comunale del 30 aprile si è assistito ad un vero e proprio exploit dei “nuovi” amministratori senigalliesi in merito al tipo di governo della città. Gestione trasparente, dialogo, partecipazione delle Associazioni, mancanza di conflitto di interessi nelle pratiche edilizie di maggior impatto cittadino. Si sono dimostrati solo “slogan” perché la realtà è invece ben diversa.
Iniziamo dai silenzi e dalla variazione di Bilancio. Era stato proposto un aberrante nuovo Regolamento della Consulta dei Giovani (nominata dal Consiglio comunale e non eletta dai propri membri, roba da Unione Sovietica), poi ritirato dall’assessore alle politiche giovanili Canestrari per una riflessione, riflessione così lunga che se ne è dimenticato. L’assessore, presente, non ha aperto bocca a proposito dello “sguardo dei giovani” nemmeno sulla chiusura dei due centri di aggregazione giovanili Bubamara e RolaBora.
Che fine ha fatto la Consulta della Cultura? L’assessore alla Cultura Pizzi, competente, è stato in silenzio probabilmente per la vergogna di dire che non è stata più convocata con lui assessore. D’altra parte, se si va sul sito istituzionale del Comune, alla voce “Consulte” troverete la situazione del 2020, compreso “Mangialardi Sindaco. Se non si crede nelle Consulte si abbia il coraggio di dirlo pubblicamente anziché fare finta di nulla.
Che fine ha fatto l’Osservatorio del Turismo, organismo importantissimo in cui si discute di turismo, imposta di soggiorno, programmazione? Silenzio, neanche dopo un esposto al Prefetto ed un recente e nuovo assessore al Turismo (Romagnoli). Figuriamoci un intervento di Bello… Idem per l’Osservatorio dei Rifiuti,TARI aumentata per la gran parte delle famiglie senigalliesi. E il Consiglio delle donne? Fratelli d’Italia, paladino del ruolo delle donne e, per intenderci, quello che aveva “venduto” anni fa i parcheggi rosa per le donne incinte o con bambini piccoli (già presenti in parecchie città governate dal centrodestra) e mai realizzati, non ha aperto bocca né con i mascolini consiglieri né con l’assessore competente Petetta che da oltre un anno non si presenta in Commissione per relazionare su come sono spesi i soldi che Senigallia dà per i Servizi Sociali. La competenza sarà pure dell’Unione dei Comuni ma i soldi li dà Senigallia e che ci sta a fare allora l’assessore Petetta?
Forse ha preso la parola l’assessore Cameruccio per spiegarci perché la Curva della Penna non ha ancora la rotatoria, oppure le risultanze del concorso per la riqualificazione dei lungomare? No, non ha preso la parola. Forse lo ha fatto il collega Pizzi (assessore allo Sport) per illustrare la situazione del campi da tennis al Ponterosso? Neanche lui. Parla solo il Sindaco.
E veniamo al Sindaco che ha illustrato le caratteristiche del bilancio che si chiude con un avanzo enorme (9.000.000). Una più puntuale indicazione del fatto che in gran parte non si tratti di maggiori entrate ma di accantonamenti del passato ora utilizzabili (uno dei motivi per cui “prima” si spendeva con il contagocce) non sarebbe stato male. Una cosa importante però l’ha detta e cioè che non esistono conflitti di interesse in merito ai grandi, grandissimi complessi edilizi che si stanno costruendo a Senigallia.
La motivazione addotta per giustificare l’assenza in Giunta al momento decisionale (più di una) si dimostra più idonea a tutelare sé stesso che la città. Infatti, queste decisioni/responsabilità importantissime per la città (in cui ballano parecchi milioni di euro) sono prese senza la partecipazione o il coinvolgimento dell’unica persona della Giunta eletta dai senigalliesi (il Sindaco) ma dai collaboratori (Assessori) che lui stesso ha scelto, quelli per intenderci che in Consiglio comunale non parlano mai neanche per gli argomenti di competenza. Una bella situazione. La trasparenza però è un’altra cosa.
Concludiamo con la Fondazione Città di Senigallia, di proprietà del Comune e gestita dall’avvocato Canafoglia in regime commissariale. L’anno scorso, in pompa magna, il Sindaco ha sollecitato la riconferma di Canafoglia. Quest’anno silenzio, non ha convocato nessuna conferenza stampa, ha ignorato l’argomento in Consiglio non dicendo se vuole finalmente un Consiglio di Amministrazione o no.
La strategia è sempre quella: meno si dice, meno si rischia in caso di insuccesso, meno si deve rendere conto. Poi, quando va bene, si spargono chili di incenso e si spaccia per prudenza il timore del giudizio. L’alternanza di muro di gomma e bavaglio evidentemente sono considerati vincenti. Ma sarà proprio così?

*Consigliere comunale Senigallia

 

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