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L’Associazione per la Tutela del diabetico dona il Retinografo all’Ospedale di Senigallia

L’Associazione per la Tutela del diabetico dona il Retinografo all’Ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – Sabato 1 giugno alle ore 10,30 presso la sala conferenze dell’Associazione A. Bellanca,  via Marchetti 47 vi sarà  la  cerimonia di consegna del RETINOGRAFO  COBRA PLUS  MULTIFIX   da parte dell’Associazione  per la tutela del Diabetico ODV di Senigallia al Centro di Diabetologia dell’Ospedale di Senigallia.

Il  retinografo è uno strumento necessario, e quanto mai importante, per la corretta e precoce diagnosi di una delle patologie più frequentemente correlate al diabete: la retinopatia diabetica.

La retinografia è un esame di screening oculistico fondamentale dal punto di vista clinico per la valutazione delle condizioni della retina ed è utile alla diagnosi precoce di patologie spesso a carattere degenerativo ed invalidante, come la retinopatia diabetica.

Secondo la definizione fornita dalla Società Italiana di Diabetologia, con il termine retinopatia diabetica (RD) si indica:

“una complicanza del diabete che può condurre ad una compromissione visiva più o meno severa fino alla cecità a causa della maculopatia diabetica e le complicanze della RD proliferante come le emorragie retiniche, il distacco di retina trazionale ed il glaucoma neovascolare.”

I dati statistici relativi ai casi di retinopatia sono impressionanti. Si stima, infatti, che:

  • il 30% dei pazienti diabetici è affetto da retinopatia ed annualmente l’1% risulta affetto da forma gravi, in particolare
  • circa il 4% dei pazienti con diabete di tipo 1 insorto prima dei 30, da un punto di vista legale viene considerato cieco. Nel 90% di questi casi la cecità è attribuibile alla retinopatia diabetica;
  • circa il 2% dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 insorto dopo i 30 anni è considerato legalmente cieco. In 1/3 dei casi, la cecità è attribuibile ancora una volta alla retinopatia diabetica;

Purtroppo, la retinopatia diabetica è una condizione in cui i sintomi spesso compaiono molto tardi, quando ormai le lesioni sono già in fase avanzata e le possibilità terapeutiche sono poche e poco efficaci.

Alla luce di questi dati è evidente quanto possano essere importanti i vari programmi di screening e i trattamenti precoci, che consentono di ridurre in maniera significativa le gravi complicanze visive.

Lo screening viene effettuato attraverso alcuni esami, tra cui il principale è la retinografia che è un esame di semplice esecuzione che può essere effettuato non solo dagli oculisti ma anche da diabetologi, infermieri ed altre figure professionali purché adeguatamente formate .  Una ulteriore possibilità, che il nuovo strumento ci consente, è la messa in rete in modo che l’esito degli esami possa essere visionato, in tempo reale, dagli oculisti.  Viene quindi rafforzata la collaborazione, già esistente, tra la diabetologia e l’oculistica.

L’Associazione per la Tutela del Diabetico -ODV,  che donerà il retinografo, è un’istituzione di volontariato alla quale aderiscono attualmente circa 500 soci,  svolge un’efficace azione di supporto alla prevenzione, sul territorio, relativamente alle patologie correlate al diabete che rischierebbero di cronicizzare e peggiorare, generando un maggior costo, in termini socio – sanitari, a carico della collettività.

Lo strumento sarà a disposizione dell’intera comunità diabetica senigalliese, poichè installato presso il Centro di Diabetologia dell’Ospedale di  Senigallia . Una donazione del valore di circa 20000 euro.

La cerimonia di consegna  avverrà alla presenza del  Sindaco avv . Massimo Olivetti, del Presidente  di FAND  ing, Emilio Benini,  del  dott.  Alessandro Marini  Direttore del Distretto di Senigallia (AST Ancona), del personale del Centro di Diabetologia di Senigallia.

Il presidente  dell’Associazione  per la tutela del diabetico Prof. Romeo Fratesi  consegnerà una targa commemorativa  nella quale  viene  ribadito il carattere solidale  dell’Associazione  che si dimostra  sempre sensibile  alla partecipazione  al  bene comune  e collettivo, dimostrando inoltre la fiducia  e la vicinanza  al sistema sanitario  pubblico, ai medici   agli infermieri e agli operatori sanitari che ci lavorano”.

 

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