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Contatto telefonico, un innovativo progetto dell’Auser per gli anziani

Contatto telefonico, un innovativo progetto dell’Auser per gli anziani

SENIGALLIA – I volontari Auser, in collaborazione con i volontari dell’associazione Il Seme e il supporto del Sindacato Pensionati SPI-CGIL e di Caritas Senigallia, sensibili e attenti al recupero della dignità e del valore della persona anziana, hanno elaborato un innovativo progetto/servizio denominato “Contatto telefonico”.

Il progetto, nato in un’ottica di solidarietà e di aiuto verso le persone anziane, è stato pensato ed elaborato in modo collettivo dagli stessi volontari Auser e ha preso il via alcuni mesi fa dopo un breve corso di formazione con una psicologa per acquisire nuove competenze in questo delicato ambito.

Dopo un mese di avvio, i primi “contatti” si sono attivati verso una ventina  di anziani, in parte già conosciuti dai volontari Auser attraverso il servizio di trasporto sociale che l’associazione svolge nel nostro territorio da oltre 20 anni insieme ai volontari dell’associazione Anteas. I primi riscontri sono stati estremamente positivi.

Il presidente dell’Auser Alessandro Salvatori precisa: “I nostri volontari al telefono non chiedono denaro né contributi, è importante che si sappia. Si mettono a disposizione per una semplice chiacchierata, magari per raccogliere qualche necessità da parte  degli anziani all’altro capo del telefono. Il mio invito è di segnalarci ai nostri recapiti telefonici persone anziane sole che potrebbero beneficiare di questo servizio”.

L’Auser è presente da tempo nel nostro territorio:si sviluppa e si articola in una variegata molteplicità di servizi per sostenere il processo di invecchiamento in modo attivo e solidaristico. Nel tempo ha individuato nuovi bisogni e difficoltà nella condizione di vita delle persone anziane, relative soprattutto alla sfera relazionale e comunicativa. Solitudine e isolamento si sono ormai consolidati e amplificati, anche a causa di stili e modalità di vita tipici della società moderna, sempre più incentrati sull’efficienza e sull’individualismo. L’anziano, ormai improduttivo e senza ruolo, viene spinto sempre più verso una desolante marginalità, rischiando di essere dimenticato e non riconosciuto come persona ma solo come fruitore di servizi sanitari, sociali ed economici.

Proprio recentemente un quotidiano nazionale ha pubblicato una interessante ricerca dalla quale emerge che in Italia, ogni mattina, ci sono due milioni di anziani che si alzano e non parlano con nessuno per tutto il giorno, anziani che non entrano in un centro di aggregazione o in un bar per giocare a carte, che non incontrano altre persone e non ricevono neppure una telefonata da un amico o da un parente: si tratta un vero e proprio isolamento sociale.

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

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