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Addio a Roberto Polverari, appassionato di fotografia con Senigallia nel cuore

Addio a Roberto Polverari, appassionato di fotografia con Senigallia nel cuore

SENIGALLIA – Un altro grande appassionato della fotografia è deceduto oggi a Senigallia. Si tratta di Roberto – per tutti Robertino –  Polverari. Aveva 81 anni.

Il decesso è avvenuto ad Arcevia dove si trovava ricoverato da qualche tempo.

Figura di spicco del vecchio Partito comunista senigalliese, Roberto Polverari è sempre stato un grande appassionato della fotografia, tanto che ha frequentato, fin dalla sua fondazione, il Musinf.

“Roberto Polverari se n’è andato. Alcuni di noi – scrive il professor Stefano Schiavoni – gli devono molto, la sinistra senigalliese gli deve molto. Roberto o meglio Robertino, come tutti noi lo abbiamo sempre chiamato, in decenni di militanza ha interpretato nel migliore dei modi l’appartenenza ad una sinistra di progresso nel rispetto dell’individuo. Il nostro percorso in tanti anni è stato favorito dal suo continuo coinvolgere, discutere, proporre, consigliare.

“Tempo fa in uno dei nostri ultimi incontri nel lamentarci, come fanno gli anziani – aggiunge Stefano Schiavoni -, abbiamo ricordato gli anni trascorsi tra baretto rosso, la muta, l’edicola di Leonardo e Bibo, ma soprattutto quelli dedicati ad un Partito che non c’è più. Lo abbiamo fatto senza nostalgie, consapevoli del presente. Saremo impoveriti dalla tua assenza Robertino, un ultimo abbraccio dagli amici e dai compagni”.

“La notizia della morte di Roberto Polverari – scrive Maurizio Mangialardi – mi addolora profondamente. Robertino non era solo uno straordinario fotografo e un instancabile militante e dirigente della sinistra; era soprattutto dotato di una profonda umanità, un amico e un compagno generoso e amorevole, di cuore.

“Sono innumerevoli – prosegue Mangialardi –  i ricordi che mi legano a lui: dalle Feste dell’Unità alle tante chiacchierate scherzose che animavano le nostre giornate. Ci mancherà moltissimo il suo sguardo sensibile e curioso, la gioia che sapeva sempre trasmettere”.

 

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